Territorio

Minori, alle radici di “The Equalizer 3” con il produttore Tarak Ben Ammar

Anche a Minori entrano nel vivo le riprese di “The Equalizer 3”, il film che sta trasformando la Costiera Amalfitana in un grande set cinematografico a cielo aperto.

Da stamattina, infatti, la piazzetta al di sotto della scalinata monumentale della Basilica di Santa Trofimena ha assunto le sembianze degli esterni di una dimora nobiliare, fatta di sfarzose tavolate per rappresentare, probabilmente, la scena di un banchetto.

Bisognerà aspettare il 1 settembre del 2023 per vedere la pellicola nelle sale cinematografiche, ma, nel frattempo, durante i prossimi giorni ci sarà senz’altro l’occasione di conoscere qualche altra interessante anticipazione.

Ma alcuni importanti retroscena della pellicola statunitense, insieme ai dettagli tecnici del backstage, e a tutto ciò che sta significando per tutti gli addetti ai lavori del film, sono stati al centro della conferenza stampa tenutasi, questa mattina, sul Lungomare della cittadina costiera, presso il dehors esterno della Pasticceria Sal De Riso, alla presenza del primo cittadino di Minori Andrea Reale e del sindaco di Atrani Luciano De Rosa Laderchi.

Ospite d’onore della conferenza stampa, nonchè suo protagonista indiscusso, è stato il produttore tunisino Tarak Ben Ammar, magnate della cinematografia mondiale, noto per una miriade di pellicole di altissimo livello e di grande successo, sia per il cinema che per la tv, da “The Passion of Christ” con Mel Gibson a “Gesù di Nazareth”, sceneggiato televisivo della Rai prodotto negli anni ’70.

La scelta della Divina per le riprese del sequel del colossal americano non è stata affatto casuale: alternative ce n’erano tante – come ha spiegato il produttore tunisino – da villaggi francesi a quelli inglesi.

A pesare particolarmente nella decisione sul dove svolgere i ciak sono stati i legami personali e le esperienze di vita vissuta che hanno influenzato sia Ben Ammar che Denzel Washington, attore protagonista del film.

E il produttore tunisino ha avuto modo di raccontarle, sin dal suo primo “impatto” con l’Italia, quando era appena un bambino affascinato dal Belpaese.

La mia storia d’amore con l’Italia inizia nel 1957, quando la Tunisia si liberò dal colonialismo francese – ha commentato Ben Ammar, ricordando i suoi primi passi mossi in Italia, quando aveva appena otto anni – L’italiano non l’ho mai imparato a scuola ma alla Rai: c’era una trasmissione che si chiamava “Non è mai troppo tardi”. Il sottoscritto, che andava alla scuola americana a Roma ha appreso la vostra lingua grazie al maestro Manzi, questo per dire quanto la Rai abbia avuto un ruolo essenziale nella mia vita”.

Ben Ammar anticipò, nella sostanza, una tendenza che poi divenne consolidata al di là del Mediterraneo: la Rai fu, infatti, la prima televisione occidentale ad entrare sugli schermi dei tunisini, diffondendo vicinanza ed apprezzamento verso la cultura italiana.

Dopo i ricordi d’infanzia, però, la Costiera divenne ben presto un luogo di lavoro per Ben Ammar, che iniziò a collaborare, già ormai cinquant’anni fa, con i più grandi attori e registi dell’epoca.

Negli anni ’70 venivo a Positano per incontrare Franco Zeffirelli, che stava girando la serie Gesù di Nazaret per la Rai: quindi proprio la Tv che insegò a me l’italiano è divenuta il mio partner principale non molti anni dopo”, ha infatti continuato Ben Ammar.

Poco più di un anno fa, poi, il riavvicinamento all’Italia ed alla Divina, in occasione di una vacanza.

Qualche anno fa ero a Minori in vacanza, in barca, volevo far sottoporre i miei marinai ad un test Covid ed incontrai Giuseppe Lamberti, titolare di un laboratorio di analisi attivo nella città – ha ricordato il produttore tunisinoLui subito mi riconobbe, chiamò il sindaco Reale e lui mi portò in giro per Minori e le sue bellezze, e gli garantii che quando sarei stato pronto sarei ritornato in zona per dar vita a un importante progetto“.

Un sogno, quest’ultimo, che prese proprio il nome di “The Equalizer 3”, girato in gran parte ad Atrani.

Abbiamo scelto, però, Atrani per la maggior parte delle riprese in quanto ci serviva un paese molto piccolo, anche di più rispetto a Minori – ha continuato il produttore tunisino – Abbiamo optato, inoltre, per il periodo di ottobre perchè ci saremmo aspettati che il tempo sarebbe stato particolarmente bello, e che ci sarebbe stato un minor numero di presenze”.

Importante anche il riferimento alle ricadute economiche sulle attività commerciali della costa.

“Siamo riusciti ad instaurare anche un dialogo positivo con le attività della Costiera, pagando, ad esempio, i ristoranti per il lavoro non realizzato, dunque compensando le eventuali perdite – ha proseguito Tarak Ben Ammar – Importanti sono state considerate, dunque, le ricadute economiche sul territorio di un film la cui produzione prevede una spesa complessiva, in Italia, di ben 70 milioni. In Costa d’Amalfi saranno complessivamente investite risorse per 16-18 milioni”.

“Non poteva, però, mancare la presenza di alcune scene del film anche a Minori ha continuato Ben Ammar – che è un importante biglietto da visita della Costiera Amalfitana“.

La conversazione con Ben Ammar è poi proseguita in un lungo excursus delle sue esperienze di vita professionale, in luoghi italiani che hanno acquisito prestigio internazionale proprio grazie alle sue produzioni, come avvenuto, ad esempio, nel caso della Basilicata ai tempi della “Passione di Cristo” di Mel Gibson, che, a dispetto delle critiche originarie, fu particolarmente apprezzata dalla Chiesa e dallo stesso Vaticano.

Anche la politica è stata determinante per consentire alla produzione di svolgersi al meglio: Tarak Ben Ammar ha, infatti, voluto rivolgere, in chiusura, un ringraziamento ai ministri del governo Draghi Renato Brunetta, che da sempre trascorre le sue vacanze a Ravello, e Dario Franceschini, alla guida del dicastero della Cultura fino a pochi giorni fa.

Una sinergia tra politica, istituzioni locali e produzione, che è stata suggellata dagli interventi del sindaco di Minori Andrea Reale e del primo cittadino di Atrani, centro principale di svolgimento delle riprese, Luciano De Rosa Laderchi.

Le riprese di The Equalizer 3 – ha commentato Reale a margine dell’incontro – hanno portato economia in Costiera e favorito lo sviluppo ulteriore della sua immagine nel mondo. E’ una bella iniziativa di fine estate, specie per la grande promozione del paesaggio e delle bellezze del nostro territorio“.

Di “ritorno economico immediato e futuro per il paese e per l’intero comprensorio” ha parlato anche Luciano De Rosa Laderchi.

Andrea Bignardi

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