Riconosciuta dal consiglio comunale di Conca dei Marini, riunitosi lo scorso 4 settembre, la legittimità di un debito fuori bilancio derivante da una sentenza del Tribunale di Salerno, che aveva condannato il Comune di Conca alla corresponsione di somme a titolo di spese legali in favore della Regione Campania, quale convenuta in giudizio.
I fatti
Il giudizio era stato instaurato in seguito all’impugnazione di un’ordinanza ingiunzione di pagamento adottata nel 2018 dalla Regione Campania a seguito di una violazione della normativa in materia di acque reflue e di scarichi. Successivamente, il Comune di Conca dei Marini aveva impugnato il provvedimento del dirigente regionale.
Passarono circa quattro anni quando, nel 2022, la prima sezione civile del Tribunale di Salerno, rigettò la domanda presentata dall’Ente. Nel rigettare la domanda, poi, le toghe salernitane avevano condannato il Comune al versamento, a titolo di spese legali sostenute dalla Regione Campania, di € 2.738,00, oltre oneri, quindi oltre il 15% per spese generali, IVA e cassa.
La Regione Campania aveva fatto pervenire una nota all’ente con la quale ha intimato il pagamento delle somme riconosciute in sentenza. Di conseguenza, il Comune di Conca dei Marini, con una formale missiva a firma del Segretario Comunale, aveva richiesto al legale che ha seguito l’intero procedimento di rilasciare un parere in merito all’opportunità di appellare o meno il provvedimento giudiziale del Tribunale di Salerno.
Quest’ultimo, con un’apposita nota protocollata dall’ente, nell’esaminare la questione alla luce degli attuali orientamenti giurisprudenziali, avrebbe ritenuto inopportuno impugnare del provvedimento giudiziale e, di conseguenza, di proporre appello, onde evitare di risultare soccombente anche in appello. Riconoscendo, di conseguenza, il debito fuori bilancio inerente le sole spese processuali.
“Tanto alla luce di un orientamento giurisprudenziale consolidato che tende a rigettare questo tipo di impugnative, ritenendo questo caso di illecito come illecito permanente – prosegue, infatti, la delibera consiliare – Di conseguenza, onde evitare un’azione esecutiva da parte della Regione Campania, peraltro già preannunciata nella missiva fatta pervenire all’Ente, si ritiene di dover riconoscere il debito“.
