Il Comune di Atrani si dice “preoccupato” per le conseguenze a lungo termine della situazione precaria della viabilità a Castiglione di Ravello lungo la SS 163, dove, in seguito alla frana di due settimane fa, si circola a senso unico alternato. L’amministrazione ha così deciso di scrivere all’Anas: nella nota è prevista anche l’ipotesi dello spostamento dell’impianto semaforico, per evitare i danni ambientali ed alla staticità del viadotto, in attesa dell’inizio dei lavori di messa in sicurezza del costone.
“L’istituzione del senso unico alternato regolato da impianto semaforico, a causa del crollo di materiale dalla parete rocciosa che sovrasta la spiaggia di Castiglione di Ravello avvenuto quasi due settimane fa, sta provocando disagi a non finire alla mobilità di pendolari, turisti, studenti e a quanti devono spostarsi in Costiera per esigenze diverse“, si legge in una nota dell’amministrazione.
L’amministrazione del borgo costiero ha così inviato una nota all’Anas per segnalare le criticità e sollecitare urgenti contromisure; la prima potrebbe essere lo spostamento dell’impianto semaforico collocato al confine di Atrani subito dopo la galleria, al confine con Amalfi.
“Dallo scorso 23 settembre la congestione veicolare che deriva dall’installazione dei semafori, già complicata a causa della morfologia del territorio e da problemi atavici, sta causando notevoli disagi alla popolazione di Atrani e determinando serie problematiche per la sicurezza dei pedoni e la salute di tutti – si legge, ancora, nella nota che evidenzia le gravi criticità logistiche cui vanno incontro i cittadini atranesi – Sono palesi, infatti, i rischi in cui si incorre anche solo per recarsi in Farmacia o nel vicino centro di fisiokinesiterapia”.
Oggetto di attenzione sono anche i danni derivanti dall’inquinamento ambientale e sonoro: “Non solo: le vetture, rimanendo ferme con il motore acceso per tempi lunghissimi, producono notevoli vibrazioni e sollecitazioni al viadotto ed alle abitazioni circostanti“.
“La situazione di disagio è resa poi ancora più paradossale dal fatto che, nel punto interessato dal crollo, non sono ancora iniziati i lavori di messa in sicurezza; che debbano essere fatti da privati o dal Comune interessato in somma urgenza, per poi rivalersi sui proprietari del costone, poco cambia a chi è costretto a convivere ogni giorno con una mole di disagi che, a quanto pare, è destinata a durare ancora per parecchio tempo – conclude la nota – Si chiede dunque, a nome dell’intera cittadinanza, che vengano messi in atto dei correttivi per arginare, almeno in parte, l’insostenibilità della situazione che si è venuta a creare“.
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