Rivedere radicalmente, rendendolo più partecipato e condiviso, sospendendo ad horas il bando di gara della Provincia di Salerno il progetto di realizzazione dell’impianto di depurazione dei Comuni di Maiori e Minori.

E’ quanto richiesto in una petizione dal Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana, lanciata questa mattina con una lettera aperta rivolta a diverse autorità locali e regionali, a enti di controllo e ministeri competenti.

Nel documento sono espresse preoccupazioni e obiezioni riguardo al progetto: numerose le criticità individuate, su vari fronti, a cominciare dal rischio di compromettere l’equilibrio ambientale della zona, così come le alternative, che si fondano sull’implementazione degli impianti esistenti attraverso la tecnologia MUDS, in chiave maggiormente economica e sostenibile.

In primo luogo, secondo il Comitato, non vi sarebbe la necessità di nuovi impianti di depurazione: “quelli esistenti funzionano correttamente“, sostiene il promotore Gaetano Cantalupo.

Questa affermazione sarebbe supportata da una sentenza del Tribunale penale di Salerno che ha assolto tutti gli imputati accusati di “disastro ambientale” a causa del presunto malfunzionamento degli impianti esistenti. Smentito, inoltre, dalla qualità delle acque riscontrata, sempre eccellente dopo il 2016. Qui tutti i dettagli sulla lunga vicenda che coinvolse numerosi amministratori locali della zona.

Il progetto in corso di realizzazione prevede la costruzione di impianti industriali in un’area con vincoli ambientali assoluti, senza il parere del Ministero competente. Noi sosteniamo che esistono alternative più rispettose dell’ambiente e meno costose, come l’implementazione degli impianti esistenti attraverso la tecnologia MUDS“, si legge nella lettera del Comitato.

Non sarebbe stata effettuata, inoltre, un’analisi comparativa dei costi-benefici per valutare le possibili soluzioni alternative. L’implementazione degli impianti esistenti potrebbe garantire un notevole risparmio di spesa pubblica pur assicurando la perfetta depurazione delle acque.

I diritti dei cittadini alla partecipazione e alla trasparenza sono stati violati, poiché non sono stati coinvolti nel processo decisionale riguardante la localizzazione del depuratore intercomunale. In conclusione, noi firmatari chiediamo alle autorità competenti di prendere provvedimenti per tutelare l’ambiente e i diritti dei cittadini, e di considerare soluzioni alternative meno costose e più rispettose dell’ambiente“, si legge, inoltre, nella lettera del comitato, in cui si sostiene vi sia stata scarsa trasparenza nel processo decisionale sulla costruzione dell’impianto che la petizione auspica di poter superare.

Proprio in antitesi ai punti presentati nella lettera, la petizione rappresenta un invito ad attenzionare la problematica, proponendo soluzioni alternative all’impianto attualmente previsto dal progetto.

Estendiamo l’invito a sottoscrivere la petizione, a consiglieri comunali, cittadini, imprenditori, e associazioni della Costiera che condividono le nostre perplessità e le nostre proposte; soprattutto dei comuni di Maiori, Minori, Tramonti, Ravello, Scala, Atrani interessati al progetto – conclude la letteraTutti noi, insieme, siamo gli stakeholder, i portatori di interesse coinvolti nel fermare questo progetto pericoloso e inutile, promuovere alternative concrete e sostenibili, attivare risparmio e riutilizzo di denaro pubblico“.

 

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