Che cosa accade mentre dormiamo? Come reagiamo agli stimoli dell’ambiente circostante durante il sonno? Sono molte le domande a cui ancora la scienza deve cercare di rispondere, perché per molti aspetti non ha trovato delle risposte ben precise. Infatti gli scienziati si chiedono da tempo quale siano le capacità di attenzione e di aspettativa nel corso del sonno degli esseri umani.

A livello pratico la scienza sta cercando di rispondere al quesito, detto in altre parole, se gli esseri umani, mentre dormono, sarebbero in grado di sentire gli stessi suoni rispondendo ad essi come quando sono svegli. A questo riguardo si è svolto un recente studio che ha dimostrato delle differenze sostanziali. Vediamo che cosa è stato scoperto.

Come si è svolta la ricerca sul sonno degli esseri umani

La ricerca che hanno compiuto gli studiosi dell’università di Tel Aviv ha portato a delle spiegazioni molto interessanti sulla capacità da parte degli uomini di sognare in un certo modo, anche quando vengono influenzati dai suoni che ci sono nell’ambiente circostante.

Gli esperti hanno fatto ricorso ad uno studio che è durato per 8 anni e hanno coinvolto alcuni pazienti affetti da epilessia. L’obiettivo è stato quello di misurare le loro reazioni proprio nel senso della reazione agli stimoli ambientali.

Si è potuto così verificare che la capacità di reagire ai suoni viene in qualche modo disattivata, perché si verifica una produzione particolare di onde cerebrali che influiscono sulla percezione degli stimoli sonori.

Come sognano gli esseri umani?

Per molto tempo la scienza ha creduto che le percezioni dei suoni e dell’ambiente circostante potessero avere una certa influenza sui sogni degli esseri umani. In realtà adesso è stato dimostrato che questi stimoli non riescono ad essere così eclatanti, perché il livello delle onde cerebrali collegate alla percezione dei suoni viene in parte alterato proprio durante le condizioni del sonno.

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Quindi dovremmo rivedere le nostre concezioni sui sogni e questa ricerca è davvero particolarmente interessante per questo motivo, perché chiarisce meglio i meccanismi che si verificano nelle coscienze degli uomini mentre sono impegnati nel riposo notturno.

Non dobbiamo infatti dimenticare che le onde cerebrali, il cui aspetto si è dimostrato alterato nel corso del sonno, sono collegate direttamente all’attenzione e ad alcuni e aspetti cognitivi che evidentemente nel sonno non possono trovare la loro massima espressione, nemmeno manifestandosi a livello onirico.

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C’è ancora molto da fare per saperne di più e occorrono allora approfondimenti per confermare una teoria che si dimostra molto affascinante, visto che ci può dire ancora di più sulle capacità della nostra mente.