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Come finisce “Non stop”: spiegazione del finale

“Non Stop” uscito nel 2014 ed interpretato dall’attore Liam Neeson rimane uno dei capolavori di quegli anni. Trama ricca di colpi di scena e suspense ad oggi possiamo finalmente svelare il significato del finale.

“Non Stop”, la storia

Il protagonista, interpretato da Liam Neeson, è un Air Marshal, un agente federale in borghese incaricato di garantire la sicurezza dei passeggeri sui voli delle compagnie aeree statunitensi. Fin dall’inizio del film, si evince che il suo personaggio sta attraversando un momento difficile nella sua vita, con problemi personali e una battaglia contro l’alcolismo. Questi fattori complicano il suo lavoro e ci introducono alle preoccupazioni che lo tormentano.

La scena iniziale ci porta nel mondo della storia con un’immagine significativa. Il protagonista “si prende cura” di un orsacchiotto di una piccola passeggera, il che ci fa entrare immediatamente in sintonia con il personaggio. Questo gesto gentile e rassicurante crea un legame con lo spettatore, che lo coinvolge dall’inizio dalla fine.

Il protagonista, Bill, un agente della TSA, coinvolto in una serie di eventi misteriosi. Il comandante dell’aereo gli revoca arma e distintivo. La situazione si fa ancora più enigmatica quando gli viene rivelato che un conto corrente bancario utilizzato dai criminali è intestato proprio a lui.

Deciso a non arrendersi, Bill si appropria dell’arma e del distintivo del suo defunto collega, con l’aiuto di Nancy, l’assistente di volo, decide di far emergere il colpevole .

Il finale del film spiegato

I cattivi del film si rivelano essere due passeggeri che avevano finto di aiutare il protagonista nella ricerca del colpevole. La loro vera intenzione, non era quella di ottenere denaro, ma di screditare il sistema di sicurezza americano facendo esplodere l’aereo e convincendo tutti che l’Air Marshal fosse il terrorista.

Uno dei due antagonisti nutre un profondo risentimento nei confronti del governo americano a causa della morte di suo padre negli attentati alle Torri Gemelle. Per lui, solo il sistema di sicurezza degli Stati Uniti poteva essere responsabile di quel tragico evento.

La loro pianificazione prevedeva di paracadutarsi fuori dall’aereo prima dell’esplosione, come previsto dal protocollo in caso di dirottamento. Un disaccordo fatale tra i due cattivi mette in pericolo il loro piano nei momenti cruciali.

Francesca Petriccione

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