Domenico Modugno, icona della musica italiana e autore del celeberrimo brano Nel blu dipinto di blu, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura italiana e mondiale. Oltre al successo musicale, la sua figura è stata arricchita da soprannomi affettuosi e leggendari che raccontano molto della sua vita e carriera.

Il soprannome internazionale: “Mr. Volare”

Dopo la vittoria al Festival di Sanremo del 1958 con Nel blu dipinto di blu, Domenico Modugno conquistò la fama mondiale. Il brano, noto come Volare, venne tradotto in 13 lingue e portò Modugno a essere identificato con il verso che ne divenne simbolo. Da qui nacque il soprannome “Mr. Volare”, utilizzato soprattutto all’estero per descrivere il suo successo internazionale.

Il brano raggiunse la terza posizione all’Eurovision Song Contest e vinse tre Grammy Awards, tra cui quello per la canzone dell’anno, rendendo Modugno il primo artista italiano a ottenere tale riconoscimento. Il soprannome sottolineava il suo ruolo di ambasciatore della musica italiana nel mondo.

Il “Mimmo nazionale”

Ti potrebbe interessareChe fine ha fatto Fabio Camilli il figlio segreto di Domenico Modugno: età, lavoro e cosa fa oggiFabio Camilli il figlio segreto di Domenico Modugno

In Italia, Domenico Modugno era conosciuto affettuosamente come “Mimmo nazionale”. Questo soprannome, più informale e popolare, rifletteva l’enorme affetto che il pubblico italiano provava per lui. Nato il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare, Modugno riuscì a trasformarsi in un simbolo della cultura italiana, portando la musica tradizionale e il “bel canto” a un livello artistico ineguagliabile.

“Mimmo” era anche il nome che usavano amici e familiari per chiamarlo, contribuendo a umanizzare la figura del grande artista e avvicinandolo ancora di più al suo pubblico.

Un artista completo: tra cinema e teatro

Oltre alla musica, Domenico Modugno si distinse nel cinema e nel teatro, lavorando in oltre 40 film e in importanti produzioni teatrali. Grazie alla sua poliedricità artistica, era soprannominato anche il “cantastorie moderno”, un termine che evidenziava la sua capacità di raccontare emozioni e storie attraverso le sue canzoni.

Tra i suoi successi teatrali si ricordano produzioni come L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht, diretta da Giorgio Strehler, e le collaborazioni con artisti del calibro di Pier Paolo Pasolini e Ennio Morricone.

Le radici e l’ironia del “siciliano”

Per anni si è creduto che Modugno fosse siciliano, a causa del suo forte legame con la cultura meridionale e della sua abilità nel cantare in dialetto siciliano. Questo equivoco si trasformò in una sorta di “soprannome culturale”. Solo alla fine della sua carriera l’artista chiarì ironicamente:
“Chiedo scusa, ma per la fame avrei anche detto di essere giapponese!”

Il legame con la sua terra d’origine, la Puglia, rimase forte fino agli ultimi giorni della sua vita, celebrato nell’evento “Modugno torna a casa” a Polignano a Mare.

I soprannomi di Domenico Modugno, da “Mr. Volare” a “Mimmo nazionale”, raccontano il suo straordinario viaggio artistico e umano.

Nata a Vallo della Lucania, nel corso della sua vita ha sviluppato la passione per la scrittura e per la cucina. Si occupa di intrattenimento e gastronomia, mettendo al primo posto la semplicità nella comunicazione perchè quando si leggono i suoi articoli: tutti devono sentirsi a casa