Domenico Modugno, uno dei più grandi artisti della musica italiana, è morto il 6 agosto 1994 all’età di 66 anni nella sua abitazione a Lampedusa, a causa di un infarto cardiaco. La sua scomparsa segnò la fine di una carriera straordinaria, ma anche di una vita caratterizzata da problemi di salute che avevano compromesso i suoi ultimi anni.
La causa della morte: infarto cardiaco
Il celebre interprete di “Nel blu dipinto di blu” è stato colpito da un infarto fatale nella sua casa a Lampedusa, dove viveva con la moglie Franca Gandolfi. Dopo la sua morte, la salma fu trasferita a Roma per la camera ardente nella villa di famiglia. I funerali furono celebrati nella Basilica di San Sebastiano, e Domenico Modugno fu sepolto nel Cimitero Flaminio.
Modugno era già debilitato da anni a causa delle conseguenze di un ictus che lo aveva colpito nel 1984, evento che segnò un punto di svolta drammatico nella sua vita personale e artistica.
L’ictus del 1984: un momento cruciale
Nel giugno del 1984, durante una registrazione televisiva negli studi di Cologno Monzese, Modugno fu colpito da un ictus che inizialmente fu sottovalutato dai medici. Il cantautore, che fumava fino a 60 sigarette al giorno, attribuì il malore al suo vizio del fumo. Dopo essere stato dimesso con la semplice raccomandazione di prendere un’aspirina e riposare, le sue condizioni peggiorarono rapidamente, portandolo a un ricovero d’urgenza.
Le conseguenze furono gravi: Modugno rimase parzialmente paralizzato e con difficoltà a parlare, una condizione che lo costrinse a ridimensionare la sua vita artistica e ad abbandonare quasi del tutto il palcoscenico. “Dopo l’ictus, ho dovuto imparare tutto da capo, persino a camminare e parlare,” aveva raccontato in una delle sue rare interviste.
L’ultima apparizione in televisione
La sua ultima apparizione televisiva risale a pochi mesi prima della morte, negli studi di Domenica In, dove presentò la sua ultima canzone, “Delfini”, insieme al figlio Massimo Modugno. In quell’occasione, i fan notarono il suo aspetto provato: una barba bianca e un’espressione visibilmente stanca rivelavano il peso della malattia.