Il clima è impazzito? E’ una domanda che, in molti, trascorso un Capodanno davvero mite, così come tutte le altre festività natalizie, si pongono.
Ad Amalfi, così come in tante località della Costiera Amalfitana, e della Campania in generale, in molti hanno approfittato, infatti, per godere del sole e di una temperatura che, nelle ore centrali, ha toccato i 20 gradi, risultando dunque tipica della primavera inoltrata.
Anche il consueto bagno augurale di inizio anno, del resto, non è stato un’iniziativa che ha coinvolto soltanto pochi appassionati ed amanti di una tradizione a dir poco anticonformista.
Ascoltando il parere di Massimiliano Fazzini, esperto in climatologia, docente presso l’Università di Chieti-Pescara, si nota che, per quanto sia necessario interrogarsi sul riscaldamento globale in atto e prendere tutte le misure atte a contrastarlo, eventi meteo come quello che stiamo vivendo in questi giorni che aprono le porte sul 2023, per quanto rari, non sono completamente senza precedenti.

Anche a Gennaio, infatti, non di rado in passato, sebbene, magari, non proprio a Capodanno, si sono verificate giornate particolarmente miti e caratterizzate dalla presenza di un clima sostanzialmente primaverile.
“Evidentemente l’ultimo giorno del 2022 ed il primo del 2023 sono stati caratterizzati da temperature che sulla Costiera hanno toccato i 20 gradi – ha puntualizzato il climatologo – Questi valori termici non sono eccezionali, e nelle lunghe serie storiche si nota che la temperatura media massima del mese di Gennaio è di 14-16 gradi dunque punte massime simili a quelle dei giorni scorsi le tocchiamo spesso“.
Nel caso specifico a destare la preoccupazione dell’esperto è la carenza ormai cronica di precipitazioni.
“Ciò che è mancato negli ultimi 4-6 mesi sono state le precipitazioni autunnali – ha aggiunto Fazzini – Sicuramente da questo punto di vista ne ha beneficiato l’aspetto idrogeologico che ha dato problemi alle aree limitrofe“.
Tuttavia, vivere una fase mite come quella attuale non significa affatto che l’inverno sia terminato, anzi.
“Certamente l’inverno non è finito e con tutta probabilità si potranno verificare delle ciclogenesi sul Tirreno Meridionale che potranno dar vita a problemi non indifferenti di dissesto idrogeologico – ha concluso Fazzini – Occorrerà sempre prestare massima attenzione nel momento in cui dovessero verificarsi: bisognerà seguire, inoltre, con serietà, gli avvisi meteo diramati dal centro funzionale della protezione civile“.
