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Dal 31 luglio vanno in onda su Rai 1 le repliche de La Dama Velata, una fiction che è stata mandata in onda per la prima volta nel 2015 e che ha come protagonisti i personaggi interpretati da Miriam Leone e Lino Guanciale.
Le vicende di questa serie TV sono ambientate nella Trento dell’Ottocento. La serie ha ottenuto parecchio successo, anche se ancora non si è arrivati alla possibilità di vedere una seconda stagione. Ma che cosa si racconta in questa fiction? Vediamo di scoprirne di più.
Clara Grandi è la figlia del Conte Vittorio Grandi. L’uomo quando è nata non l’ha riconosciuta, perché l’ha incolpata della scomparsa della madre. La ragazza cresce lontana dal padre, nella tenuta di San Leonardo.
Quando però diventa una ragazza deve tornare a Trento, perché il padre ha trovato per lei un marito. Il Conte Vittorio infatti vorrebbe a tutti i costi un erede. Clara, quindi, è costretta a sposare il Conte Guido Andrea Fossà, un dongiovanni dal passato misterioso che non vuole cambiare vita neanche dopo il matrimonio.
Clara vive in una villa che potremmo definire una vera e propria prigione dorata. La zia Adelaide e il cugino Cornelio tramano contro di lei e la drogano con il laudano, fino a farla diventare pazza e a rinchiuderla in un manicomio. Poi fugge dall’istituto e viene ritenuta da tutti morta, ma in realtà cambia identità e diventa la dama velata, agendo contro i suoi nemici.
Le vicende della serie La Dama Velata sono molto appassionanti e molti si chiedono se si tratti di una storia vera oppure no. A questo proposito possiamo dire che quella della Dama Velata è una storia inventata, ma esiste una leggenda legata ad una figura femminile che si chiama proprio in questo modo.
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La leggenda è molto caratteristica, perché si racconta che verso la fine dell’Ottocento a Milano si aggirava lungo Parco Sempione una donna vestita di nero con un velo. La donna avrebbe attirato alcuni uomini e li portava in una villa, dove si concedeva a loro dopo un lungo ballo.
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Poi si toglieva il velo mostrando un teschio, da cui gli uomini erano terrorizzati. Sono state così tante le testimonianze che le autorità la ricercarono in tutto il parco, non trovando nulla. Il nome La Dama Velata è stato attribuito anche ad una scultura commissionata da un ambasciatore russo a Torino in ricordo della moglie. Anche su di lei c’è la leggenda di un fantasma.
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