La serie Circeo, è il fiore all’occhiello di Paramount+ e dal 14 settembre iniziato la messa in onda su Rai 1. Tratta del massacro di due donne, tra cui una vive e l’altra no. Uno sguardo alla sopravvissuta: Donatella Colasanti.
Circeo, la vera storia di Donatella Colasanti
Il 29 settembre del 1975, un massacro senza precedenti segnò per sempre la storia di San Felice Circeo, coinvolgendo due giovani donne: Donatella Colasanti e Rosaria Lopez.
I carnefici, Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira, orchestrarono un evento che avrebbe lasciato cicatrici indelebili nel tessuto della società. In particolare, la figura di Donatella Colasanti emerse come una testimonianza vivente dell’orrore vissuto quella tragica notte.
Nata nel 1958, Donatella Colasanti fu l’unica sopravvissuta al massacro, sfuggendo al destino crudele solo grazie al coraggio di fingersi morta nel bagagliaio di un’auto, dopo essere stata violentata e torturata per ore insieme all’amica Rosaria Lopez.
La vicenda, ancor oggi, suscita un interesse profondo nel pubblico, portando alla luce la storia di due giovani donne intrappolate in un incubo orchestrato da Ghira, membro della borghesia romana. Quella che doveva essere una festa si trasformò in un’esperienza terribile, segnando irrimediabilmente le vite di Donatella e Rosaria.
Il processo e la lotta per i diritti delle donne
Il processo che seguì fu cruciale per portare alla luce la verità. La tenacia di Donatella Colasanti, che riuscì a attirare l’attenzione di un metronotte, svelò l’orrore subito. Nonostante Andrea Ghira rimanesse latitante per un lungo periodo, il processo contro i tre aguzzini rappresentò un punto di svolta.
Tina Lagostena Bassi sostenne la vittima, contribuendo a creare associazioni femministe che avrebbero dato voce a vittime di crimini simili, promuovendo la giustizia.
La vita di Donatella Colasanti, purtroppo, non ebbe una fine serena. Nel 2005, all’età di 47 anni, si spense a causa di un tumore. La sua esistenza fu segnata dall’orrore del massacro di Circeo, ma il suo coraggio e la sua lotta contribuirono a plasmare una nuova era legislativa per le donne.
L’evento tragico diventò un punto di svolta, spingendo la società a riconoscere i crimini di violenza contro le donne come azioni punibili penalmente.
Sebbene progressi significativi siano stati compiuti, il destino di Donatella Colasanti sottolinea la persistenza delle sfide che le donne affrontano ancora oggi. L’eredità della sua storia continua a ispirare la lotta per una società più giusta e sicura per tutte.