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Chi era Tina Lagostena Bassi? Uno sguardo alla sua persona all’interno del Massacro del Circeo. Qual’è stato il suo ruolo?
Il nome di Tina Lagostena Bassi è indissolubilmente legato alla storia di Donatella Colasanti, l’unica sopravvissuta al terribile massacro del Circeo avvenuto la notte tra il 29 e il 30 settembre 1975. Augusta Bassi, alias Tina, è stata una figura iconica nel panorama legale italiano e una strenua difensora dei diritti delle donne.
Nasce a Milano, Tina Lagostena Bassi ha conseguito la laurea in giurisprudenza a Genova. La sua carriera da avvocata è stata caratterizzata dall’impegno a difendere le vittime di violenza, contribuendo in modo significativo alla trasformazione del concetto di stupro come reato contro la morale, anziché contro la persona.
La sua battaglia ha portato all’introduzione del termine “stupro” nell’opinione pubblica, sottolineando la gravità di questa forma di violenza.
Nel processo sul massacro del Circeo, Tina Lagostena Bassi ha assunto il ruolo cruciale di avvocata difensore di Donatella Colasanti, la giovane che riuscì a sopravvivere al crudele attacco fingendosi morta. La sua testimonianza e la sua abilità nel presentare il caso hanno contribuito alla condanna degli aguzzini Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira all’ergastolo.
Oltre alla sua carriera legale, Lagostena Bassi è stata una figura attiva in ambito politico. Candidatasi alla Camera dei deputati nel 1994, è stata eletta nelle liste di Forza Italia, contribuendo alla Commissione Giustizia della Camera e alla stesura della legge contro la violenza sessuale.
Ha partecipato al “Processo per stupro“, un documentario Rai del 1979, rappresentando la difesa di parte civile in un caso di violenza sessuale. Il programma ha suscitato scalpore, evidenziando come gli avvocati difensori potessero essere altrettanto violenti nei confronti delle donne.
La carriera televisiva di Tina Lagostena Bassi ha raggiunto il culmine quando è diventata giudice d’arbitrato nel programma “Forum” dal 1998 al 2008. Il suo impegno e la sua dedizione per la giustizia sono celebrate anche dopo la sua morte il 4 marzo 2008, a Roma.
Pertanto, non resta che vedere l’ultima puntata della fiction Rai dedicata per dare uno sguardo ancora più profondo alla donna che ha difeso con le unghie e i denti Donatella Colasanti, ottenendo giustizia per le donne.
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