Il nome di un nuovo nato deve essere scelto attentamente. Nella tradizione italiana esiste il “rinomare” i genitori, cosa ormai caduta in disuso. In Asia, il nome dei figli, viene deciso addirittura a 6 anni di vita, perché? Poiché in questi primi anni i bambini iniziano a mostrare interesse e talenti, quindi il nome verrà scelto in base alle aspettative future.
Oggi poi ci sono dei nomi che vanno di moda. L’anno in cui nacque la figlia di Ilary Blasi, cioè Chanel, tutte le bambine vennero chiamate Chanel. Oggi però c’è una domanda che assilla i fans di Chiara Ferragni, perché i suoi figli si chiamano Leone e Vittoria? Non potrete crederci.
Il primo figlio, nato maschietto, è stato chiamato Leone perché la Ferragni è fissata, letteralmente, con il film Disney il Re Leone. Come a dire che se uno ama particolarmente la pellicola horror IT, chiama i figli con il nome di un personaggio mostruoso. Vabbè alla fine ognuno sceglie quel che più vuole.
L’ossessione di Chiara Ferragni per il Re Leone è tale che si è fatta tatuare, molto prima di conoscere Fedez, un leone e una leonessa. Il nome naturalmente è stato proposto dalla donna, ma ha trovato in accordo anche il marito che, a questo punto, hanno deciso di chiamare il primo figlio Leone.
Però per il rapper, la scelta è stata determinata dal fatto che il leone è un animale fiero, considerato il re della foresta. Di conseguenza sono stati due i motivi che hanno portato a questa decisione.
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Se pensate che la scelta per il primo figlio sia stata strana, Chiara Ferragni ha spiegato poi perché la seconda genita l’ha chiamata Vittoria. In molti hanno pensato che fosse perché la donna è una vincitrice, una delle imprenditrici digitali più famose al mondo, ma il motivo è ancora più assurdo del primo.
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Semplicemente le piaceva il diminutivo “Vitto”. Tutte coloro che si chiamano Vittoria vengono poi chiamate esclusivamente Vitto, ma a Chiara Ferragni piaceva particolarmente tale nomignolo. Sinceramente a noi non è che faccia impazzire, ci ha venite in mente il cibo, come i famosi annunci pubblicitari con: vitto e alloggio.
Oltre a questo, dalle parole dette da parte dell’influencer, lei preferisce chiamare la seconda figlia con il diminutivo poiché c’è un che di mascolino dato che la parola termina con la o. A questo punto poteva adottare la grammatica spagnola, dove si ha la convinzione che tanti nomi che terminano con la O siano femminili, tipo Rosario.
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