Attilio Cubeddu e Giovanni Farina sono stati arrestati per il rapimento e la prigionia dell’imprenditore Giuseppe Soffiantini.
Nato ad Arzana nel 1947, Attilio Cubeddu è stato noto alle forze dell’ordine fin da giovanissimo a causa dei suoi numerosi precedenti penali. Prese parte a diversi sequestri di persone prima di darsi alla latitanza. Tra questi, i sequestri Rangoni Machiavelli e Bauer in Emilia-Romagna nel 1983, e il sequestro Peruzzi in Toscana nel 1981.
Arrestato nel 1984, Cubeddu ha dimostrato un comportamento modello in carcere, ottenendo svariati permessi premio. Ma nel gennaio 1997, durante uno di questi permessi, non fece ritorno in prigione, dandosi nuovamente alla latitanza. Successivamente, è stato coinvolto nel sequestro di Giuseppe Soffiantini e sospettato anche per il sequestro di Silvia Melis.
Le indagini hanno portato alla luce molteplici teorie sul suo destino. Sebbene fosse stato ipotizzato che fosse morto, magari ucciso da un complice, nel 2012 il procuratore Domenico Fiordalisi ha riaperto le indagini, convinto che Cubeddu fosse ancora in vita e si nascondesse in Ogliastra, sua terra natale.
Giovanni Farina, originario della Sardegna, ha vissuto una vita segnata da arresti e latitanze. Dopo aver lavorato nell’azienda di famiglia come pastore fino a 25 anni, Farina ha avuto i suoi primi problemi con la legge nel 1975. A seguito di un arresto nel 1977, ha conosciuto individui che sarebbero diventati suoi complici in futuri sequestri.
Nel 1979, Farina si è dato alla latitanza, partecipando ai rapimenti di Francesco Del Tongo e Dario Ciaschi. Poi, è fuggito in Venezuela, da dove è stato estradato in Italia dopo essere stato rintracciato dall’Interpol. Dopo diversi anni in carcere, nel 1996 si è dato nuovamente alla latitanza, tentando di fuggire in Australia. Lì, è stato arrestato e successivamente estradato in Italia nel 2000.
Oltre al suo coinvolgimento nel sequestro Soffiantini, Farina è stato processato per l’omicidio dell’ispettore dei Nocs, Samuele Donatoni. Questo processo, tuttavia, si è concluso con la sua assoluzione, grazie alla testimonianza dell’ispettore Nicola Calipari e alle indagini del giudice Mario Almerighi.
Dopo essere stato condannato per il sequestro Soffiantini, Farina ha trascorso circa 20 anni in regime di detenzione speciale, per poi essere trasferito in Toscana e, infine, ottenere permessi speciali nel 2021 e 2022.
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