Si parla molto spesso del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della sua storia, ma in pochi sanno chi ha operato in prima linea alla sua uccisione. Scopriamolo insieme.
Carlo Alberto Dalla Chiesa nasce nel 1920, a settembre, e possiamo dire che l’arma dei carabinieri ce l’ha nel DNA sin dalla nascita infatti, suo padre era un genere delle forze armate. Il generale aveva due lauree: la prima di Giurisprudenza e la seconda in Scienze Politiche. Dopo la seconda Guerra Mondiale entra nell’Arma dei Carabinieri grazie ai meriti di guerra.
Inizia la sua carriera nella lotta contro il banditismo nella regione Campania e successivamente si sposta tra Roma, Firenze, Como, e Milano per poter tornare in Sicilia dal ’66 al ’73. Qui, si concentra principalmente nella lotta contro la mafia. Viene poi mandato a Torino dove crea una squadra speciale per la lotta contro le Brigate Rosse.
Carlo Alberto Dalla Chiesa si sposa per la prima volta con Dora Fabbo e siamo nel 1946. Da questa unione nascono tre figli: Rita, Ferdinando detto Nando e Simona. Nel 1978 la donna viene colta da un infarto e muore nel suo appartamento a Torino.
Il generale si risposa una seconda volta con l’infermiera Emanuela Setti Carraro che muore con lui durante l’attentato del 3 settembre 1982. Come abbiamo accennato poco sopra, si parla tanto della storia del generale Dalla Chiesa. Ma sapete chi è il responsabile della sua morte?
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Facciamo un salto al 3 settembre del 1982 intorno alle ore 21.30 circa. Mentre si trovava a bordo della sua auto con la moglie Emanuela Setti Carraro (lei alla guida), vengono affiancati da una BMW. Dai finestrini della macchina viene sparata una raffica di proiettili provenienti da un Kalashnikov AK-47.
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Si è sempre sospettato che dietro all’attentato di Carlo Alberto Dalla Chiesa si celasse uno zampino mafioso. Dopo la sua morte quindi vengono arrestati i massimi vertici di Cosa Nostra e sappiamo anche i loro nomi. Ci riferiamo a Bernardo Provenzano, Totò Riina, Pippo Calò, Michele Greco e Nenè Geraci.
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