Tiziano Terzani, celebre giornalista e scrittore italiano, rimane una figura di riferimento per l’informazione e la riflessione critica. Attraverso il suo viaggio tra la vita e la morte, ha lasciato un’eredità di storie, pensieri e parole che continuano a risuonare.
Nato a Firenze nel 1938, Terzani perseguì una carriera nel giornalismo nonostante gli ostacoli familiari e di salute. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza alla Normale di Pisa, Terzani iniziò a lavorare per la Olivetti di Ivrea, un’opportunità che gli aprì le porte al mondo. La sua passione per l’Asia nacque durante un viaggio di lavoro in Sudafrica, quando raccolse materiale sull’apartheid e ne fece un reportage per la rivista L’Astrolabio. Questo fu l’inizio di una lunga e fortunata carriera nel giornalismo.
Durante gli anni ’70, Terzani si trasferì a Singapore per coprire il sud-est asiatico per il settimanale Der Spiegel. Fu presente in alcuni dei momenti più significativi della storia del XX secolo, come la presa del potere delle forze comuniste a Saigon nel 1975, la morte di Mao Zedong nel 1976, e la spietata dittatura di Pol Pot in Cambogia. Nel 1980, realizzò il suo desiderio di trasferirsi a Pechino, diventando il primo corrispondente in loco di una rivista occidentale.
Terzani divenne un’importante voce pubblica dopo gli attacchi alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. In risposta alle posizioni fortemente anti-islamiche espresse da Oriana Fallaci, Terzani iniziò a scrivere le sue Lettere contro la guerra per il Corriere della Sera. In queste lettere, Terzani invitava gli occidentali a cercare di capire il mondo dal punto di vista di culture diverse, argomentando che questo potrebbe aiutare a comprendere le radici profonde del terrorismo e a ricostruire l’armonia tra i popoli.
Oltre a centinaia di articoli e reportage, Terzani ha lasciato un’impronta duratura attraverso i suoi libri. Tra le sue opere più famose ci sono “Pelle di leopardo. Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972-1973”, “Giai Phong! La liberazione di Saigon”, “La porta proibita”, “Buonanotte, Signor Lenin”, “Un indovino mi disse”, “In Asia”, “Lettere contro la guerra” e “Un altro giro di giostra”.
La vita e il lavoro di Terzani hanno ispirato numerosi film. Tra questi, “Hôtel Continental. C’era una volta Saigon”, “Tiziano Terzani. Il kamikaze della pace”, “Anam il senzanome. L’ultima intervista a Tiziano Terzani”, “La fine è il mio inizio” e “Tiziano Terzani. Una vita sopra le righe”.
Negli ultimi anni della sua vita, Terzani lottò contro una grave malattia. Nonostante avesse cercato trattamenti in tutto il mondo, alla fine accettò serenamente l’idea della morte. Si spense nelle montagne dell’Appennino toscano nel 2004. La sua eredità continua a vivere attraverso le sue parole e le sue storie, ispirando riflessioni critiche e compassione.
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