Sergio Antonio Bernardini, nato a Parigi il 7 maggio 1925, è stato un imprenditore visionario che ha dato vita a uno dei locali notturni più celebri d’Italia, La Bussola. Negli anni ’50, ’60 e ’70, Bernardini ha trasformato la Riviera della Versilia in una meta di vacanza ambita da importanti personalità dello spettacolo. Questo articolo esplora la sua vita, le sue opere e le circostanze della sua tragica morte.
La Bussola e il successo internazionale
Negli anni ’50, Sergio Bernardini aprì La Bussola, un night club che divenne presto famoso per ospitare artisti di fama internazionale. Nomi come Frank Sinatra, Fabrizio De André, Mina, Adriano Celentano, Luciano Tajoli, Fred Bongusto, Milva, Peppino di Capri, The Platters, Ray Charles, Wilson Pickett, Tom Jones, Joséphine Baker, Shirley Bassey e Grace Jones si esibirono sul palco di questo locale, contribuendo a renderlo un punto di riferimento per il mondo dello spettacolo.
Accanto a La Bussola, Bernardini creò anche Il Bussolotto, un locale per vip dedicato alla musica jazz. Qui si esibirono artisti del calibro di Romano Mussolini, Chet Baker, João Gilberto e Renato Sellani. La capacità di Bernardini di attirare tali talenti dimostra la sua abilità nell’organizzazione di eventi di alto livello.
Bussoladomani: il teatro tenda
Un altro progetto innovativo di Bernardini fu Bussoladomani, il primo teatro tenda in Italia, capace di ospitare fino a 6.000 spettatori. Situato in Versilia, Bussoladomani mirava a coinvolgere un pubblico più giovane e più ampio rispetto alla tradizionale Bussola. Questo spazio divenne famoso, tra le altre cose, per aver ospitato l’ultimo concerto dal vivo di Mina nel 1978. Altri artisti di spicco come Milva, Renato Zero e Gianna Nannini si esibirono nel tendone, rendendo Bussoladomani un luogo iconico per la musica dal vivo.
La carriera televisiva e altre attività
Oltre alla sua attività nel mondo dello spettacolo, Sergio Bernardini fu anche un produttore televisivo di successo. Con la sua Sergio Bernardini Production, realizzò diversi programmi per la Rai e per Mediaset, contribuendo ulteriormente alla cultura e all’intrattenimento italiano. Bernardini ricoprì anche il ruolo di presidente della squadra calcistica del Pietrasanta e fu membro della commissione selezionatrice del Festival di Sanremo in più occasioni.
Vita personale
Nonostante i numerosi impegni professionali, Bernardini trovava il tempo per dedicarsi alle sue passioni personali. Amava trascorrere le sue poche ore libere giocando a carte con il suo fedele amico detto “Coppo” al bar “Stipino” a Pietrasanta. Questo dettaglio della sua vita privata mostra un lato umano e genuino di un uomo altrimenti impegnato a creare spettacolo e intrattenimento.
La tragica morte
Sergio Bernardini morì il 2 ottobre 1993 all’età di 68 anni in un incidente stradale sull’autostrada Torino-Piacenza, all’altezza del comune di Baldichieri, vicino ad Asti. Era diretto a Torino per le nozze di un nipote quando la sua BMW 328 sbandò durante un sorpasso e finì ad alta velocità contro il guard rail. La sua morte fu una grande perdita per il mondo dello spettacolo e per tutti coloro che lo conoscevano.
L’eredità di Sergio Bernardini
In riconoscimento del suo significativo contributo allo sviluppo della Versilia, l’amministrazione locale ha dedicato a Bernardini un lungo “viale a mare” nel comune di Lido di Camaiore, al confine con Marina di Pietrasanta, dove si trova anche una piazza a lui dedicata, proprio nei pressi della Bussola. Nel 2023, è stato realizzato il docufilm La Bussola – Il collezionista di stelle di Andrea Soldani, che ripercorre l’epopea della Bussola e di Sergio Bernardini, celebrando la sua vita e il suo impatto duraturo sulla cultura italiana.