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Rino Gaetano, chi era: storia vera, moglie, figli, eredità e cause della morte

Rino Gaetano

Rino Gaetano, icona della musica italiana, con il suo stile unico e innovativo ha lasciato un segno indelebile nel panorama cantautorale italiano. Nonostante sia stato inizialmente incompreso, ha toccato temi importanti attraverso le sue canzoni, senza mai risultare banale.

La sua morte prematura a 30 anni ha avvolto i suoi successi nell’ombra, ma a quasi vent’anni dalla sua scomparsa è stato riscoperto da una nuova generazione di ammiratori.

Rino Gaetano: i primi anni e gli esordi musicali

Nato a Crotone il 29 Ottobre 1950, Rino Gaetano ha vissuto a Roma fin dall’età di 10 anni. I primi anni della sua formazione furono trascorsi in un convento ecclesiastico in provincia di Terni. Un episodio che lo segnò particolarmente fu l’esclusione dal coro scolastico, poiché considerato stonato. Nel 1971, insieme a un gruppo di amici, fondò i Krounks, un gruppo per cui suonava il basso e scriveva i testi delle canzoni.

Parallelamente, Gaetano cominciò ad appassionarsi al teatro e alla musica, frequentando il Folkstudio, un punto di ritrovo per i cantautori appassionati del genere. Le sue canzoni non venivano sempre comprese e talvolta criticate, ma nascondevano un messaggio più profondo e sensibile.

Rino Gaetano: le canzoni e il successo

Nel 1973, Gaetano decise di dedicarsi completamente alla carriera musicale. Il suo primo 45 giri, uscito lo stesso anno, aprì le porte ai successivi album Ingresso Libero del 1974 e Ma il cielo è sempre più blu del 1975. Nonostante il linguaggio nonsense e l’ironia delle sue canzoni non venissero capiti dalla maggior parte degli ascoltatori, Gaetano guadagnò notorietà e l’opportunità di aprire i concerti di musicisti già affermati, come Antonello Venditti.

Nel 1976 e nel 1977, pubblicò rispettivamente Mio Fratello è figlio unico e Aida, due album che affrontavano temi come l’esclusione, l’emarginazione e l’incomunicabilità.

La partecipazione al Festival di Sanremo e gli ultimi anni di vita del cantante

Rino Gaetano fu invitato nel 1979 a prendere parte al Festival di Sanremo, una partecipazione che resterà memorabile per la sua apparizione con tuba, frac e ukulele. Nello stesso anno pubblicò l’album E Cantava le canzoni, e nel 1979 Resta vile maschio, dove vai?

Nel 1981 collaborò con Cocciante alla realizzazione di QConcert, un mini album di live in cui propose per la prima volta A mano a mano, uno dei suoi indimenticabili successi.

La morte di Rino Gaetano

Il 2 giugno 1981, Gaetano morì tragicamente in un incidente d’auto, invadendo la corsia opposta alla sua forse a causa di un mancamento. I funerali si tennero nella stessa chiesa in cui avrebbe dovuto sposarsi con la fidanzata Amelia Conte un mese dopo, e il cantante fu poi sepolto al cimitero del Verano di Roma.

Rino Gaetano: moglie, figli e eredità

Gaetano non ebbe figli, ma lasciò un’eredità inestimabile nella musica italiana. A vent’anni dalla sua morte, una nuova generazione di ammiratori lo ha riscoperto, rendendogli omaggio al cimitero del Verano nel 2001. Le parole di Gaetano, una volta incomprese, sono finalmente state capite e apprezzate, dimostrando che il suo talento artistico supera i confini del tempo.

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