Tra gli artisti italiani nell’ambito della pittura e della scultura, Renato Marino Mazzacurati ha avuto un ruolo importante, affermandosi tra i rappresentanti di quella che è stata definita Scuola Romana. L’artista si è molto avvicinato a varie correnti, come quelle del realismo e del cubismo, e credeva fermamente nell’obiettivo dell’arte con una vera e propria funzione sociale.

Renato Marino Mazzacurati, nato a Galliera il 22 luglio del 1907, è scomparso il 18 settembre del 1969 a Parma. Il suo percorso artistico è andato avanti tra Roma e Parigi. Proprio in Francia il pittore e scultore ha avuto l’opportunità di mostrare un grande interesse per i lavori di Matisse, Rodin e Picasso.

Il percorso artistico di Renato Marino Mazzacurati

La carriera artistica di Renato Marino Mazzacurati è stata molto ampia, sia nell’ambito dei lavori nella pittura che in riferimento alle sculture. Le sue opere si contraddistinguono per un carattere impressionista, a volte con deformazioni della struttura fisica che diventa piena di figure grottesche. In un periodo successivo l’artista si avvicinò più al realismo, una scelta testimoniata anche dal fatto che decise di aderire al Fronte nuovo delle arti, nel 1947.

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Nel periodo successivo alla guerra, ha collaborato con diversi artisti nella produzione di varie opere. Tra le produzioni di Renato Marino Mazzacurati ricordiamo, ad esempio, il mosaico nella chiesa di Santa Barbara di Colleferro e il Monumento al Partigiano, realizzato nel 1964 a Parma.

L’incontro tra Mazzacurati e Antonio Ligabue

Ma Renato Marino Mazzacurati è conosciuto non soltanto per il suo percorso artistico. Ha avuto anche un ruolo fondamentale nell’affermazione della carriera artistica di Antonio Ligabue. Quest’ultimo è stato un importante scultore e pittore, nato nel 1899 e scomparso nel 1965.

Ligabue è stato incoraggiato nell’arte proprio da Renato Marino Mazzacurati. L’attività di Antonio Ligabue è cominciata a tutti gli effetti nel 1929. Mentre si trovava in un bosco a Gualtieri, Antonio Ligabue ebbe un incontro con Mazzacurati, che aveva un ruolo di presidente per quanto riguarda l’Accademia delle Belle Arti.

Mazzacurati si è convinto subito delle capacità nel campo dell’arte di Ligabue e ha deciso di fornirgli ciò che serviva per dipingere, a partire dai colori ad olio. Ligabue, infatti, non poteva permettersi di acquistare questi strumenti e fino a quel momento realizzava le sue opere con elementi tratti dalla natura, come i fiori, che utilizzava per creare dei colori.

Il percorso artistico di Ligabue è stato incentrato spesso sugli animali. Proprio gli animali costituivano il supporto per le sue opere artistiche. Nelle opere di Antonio Ligabue ci sono dei riferimenti alla società, come nel caso degli animali feroci, considerati un modo per esprimere quella che riteneva fosse la crudeltà degli esseri umani.

Antonio Ligabue è anche l’artista che ha realizzato il maggior numero di autoritratti. Le opere in cui si è ritratto sono state oltre 120. Secondo ciò che affermano gli esperti, si sarebbe trattato di un modo per esprimere la volontà dell’artista di proseguire nella sua vita anche dopo la scomparsa.