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Peppino Impastato, chi era: genitori, compagna, fratello e omicidio

Peppino Impastato è stato ucciso il 9 maggio  1978, nello stesso giorno in cui venne ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro. La sua morte venne classificata come omicidio, ma in realtà si era trattato di un delitto di mafia per colpire un giovane molto irrispettoso.

Peppino, infatti, sbeffeggiava i boss attraverso una radio libera e per questo motivo fu ucciso con una carica di tritolo.

La storia di Peppino Impastato

Giuseppe Impastato nasce a Cinisi il 5 gennaio 1948: sua madre è Felicia Bartolotta e suo padre Luigi Impastato. La sorella di quest’ultimo è sposata con il boss mafioso Cesare Manzella, uno dei primi a fare affari con il traffico di droga.

Peppino studia presso il liceo Classico di Partinico e presto comincia a interessarsi alla politica e in particolare al partito socialista italiano di unità proletaria, il PSIUP.

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Fonderà anche un giornale chiamato L’idea socialista, che però verrà subito sequestrato e dal 1968 in poi diventa dirigente delle attività dei gruppi comunisti.

Nel 1976 crea un circolo, musica e cultura di attività culturali come dibattiti e musica e cineforum. Il Collettivo Antinucleare è il Collettivo Femminista entreranno a far parte del circolo.

Nel 1977 istituisce radio Aut, un’emittente libera  attraverso la quale verranno denunciati i reati e gli affari illeciti dei mafiosi di Cinisi e Terrasini.

Tra questi Gaetano Badalamenti, implicato nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell’aeroporto di Punta Raisi.

Nel 1978 decide di candidarsi come consigliere comunale e nella lista di Democrazia Proletaria, ma alla vigilia delle elezioni viene assassinato.

La morte di Impastato viene archiviata come suicidio, ma in realtà si tratta di una messa in scena. Il suo corpo, infatti, viene lacerato da un carico di tritolo sui binari della ferrovia Trapani – Palermo, ma Peppino era già stato assassinato in un casolare, nei pressi dell’aeroporto .

Nel 1984, grazie alla caparbietà e di sua madre Felicia e del fratello Giovanni, viene riconosciuta l’impronta mafiosa del crimine.

Il caso, però, viene archiviato nel 1992 e nel 1994 il tribunale di Palermo ne chiede la riapertura. Viene così interrogato il collaboratore di giustizia Salvatore Palazzolo, appartenente alla cosca dei Cinisi.

Badalamenti è riconosciuto come il mandante del delitto quindi estradato dagli Stati Uniti e condannato all’ergastolo l’11 Aprile del 2002.

Peppino Impastato, “Amico Siciliano”: le cose che non si sanno di lui

Lo sdegno per la tragica e ingiusta scomparsa di Peppino Impastato ha fatto sì che il  suo ricordo rimanesse vivo fin da subito. Nonostante fosse morto 5 giorni prima, nelle elezioni del 14 maggio 1978 è stato eletto simbolicamente dai votanti.

Al funerale del coraggiosissimo giovane presero parte più di 1000 persone, provenienti da Palermo e dai paesi circostanti. Fin da ragazzino, Peppino Impastato ha osato ribellarsi alla mafia diventando simbolo di giustizia è destinatario di numerose commemorazioni.

Non dimentichiamo, infatti, i 100 passi di Marco Tullio Giordana, al cinema e, nella musica, i 100 passi dei Modena City Ramblers.

La sua memoria è stata onorata da diverse iniziative, quali il Forum sociale antimafia Felicia e Peppino Impastato, oltre la dedica di molte città a vie, giardini e piazze.

L’università di Palermo gli ha conferito una Laurea Honoris Causa in Filosofia alla memoria, mentre a Taranto Rifondazione Comunista ha inaugurato un circolo in suo nome.

Nei giardini del Pincetto, a Perugia, è stato piantato un ulivo con una targa in memoria di Peppino Impastato e dei giornalisti uccisi dalla mafia.

Nel 2010 il sindaco di Cinisi riceve la chiave della casa di Gaetano Badalamenti. In seguito l’immobile verrà consegnato all’associazione culturale Peppino Impastato di Cinisi.

Successivamente l’abitazione di Peppino Impastato diventerà bene culturale come simbolo di simbolo della lotta alla mafia.

Ogni anno a Cinisi i cittadini organizzano un corteo a cui partecipano i sindaci provenienti da tutta Italia e moltissimi giovani.

L’evento è dunque una dura presa di posizione contro la mafia per continuare l’impegno dell’eroico giovane.

Alice Oliva

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Alice Oliva

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