Paolo Villaggio è stato un attore, scrittore, comico e sceneggiatore italiano che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare del suo Paese. Nato e cresciuto a Genova, ha vissuto un’infanzia segnata dalla povertà causata dalla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le difficoltà, ha saputo emergere come uno dei più grandi interpreti della comicità italiana, diventando un’icona grazie al personaggio del ragionier Ugo Fantozzi. La sua vita è stata un percorso ricco di esperienze diverse, dal lavoro come cameriere e speaker della BBC, fino alla celebrità nel mondo dello spettacolo.

Gli inizi e la carriera

Paolo Villaggio nacque a Genova il 30 dicembre 1932. Terminato il liceo classico Andrea Doria, iniziò a lavorare come cameriere e speaker per la BBC. Le sue prime esperienze artistiche furono come cabarettista sulle navi da crociera insieme a Fabrizio De Andrè e Silvio Berlusconi. In seguito, Villaggio lavorò come impiegato alla Cosider e alla Italsider di Genova, continuando a esibirsi in spettacoli di cabaret nei locali della città.

Negli anni Sessanta, entrò a far parte della rivista goliardica Baistrocchi e divenne un frequentatore abituale dei teatri genovesi. Il suo debutto importante avvenne al Teatrino di Piazza Marsala con il personaggio del professor Kranz. Il successo lo portò a Roma, dove iniziò a lavorare in radio e televisione, partecipando a programmi come Quelli della domenica e Senza rete.

Il successo cinematografico

Nel 1968, grazie a Francesco Casaretti, Villaggio fece il suo debutto cinematografico nel film Mangiala, seguito da Il killer e Brancaleone alle crociate di Mario Monicelli. Il vero successo arrivò con la creazione del personaggio del ragionier Ugo Fantozzi, un contabile goffo e sfortunato che divenne il protagonista di una delle saghe cinematografiche più amate in Italia. Il primo film, Fantozzi, diretto da Luciano Salce nel 1975, fu un enorme successo e diede il via a una serie di dieci film.

Il personaggio di Fantozzi nacque inizialmente come protagonista di racconti brevi pubblicati su L’Espresso e L’Europeo. Questi racconti furono poi raccolti in un libro intitolato Fantozzi, pubblicato dalla Rizzoli nel 1971. La popolarità del libro portò alla trasposizione cinematografica, con Villaggio stesso nel ruolo del protagonista dopo il rifiuto di Ugo Tognazzi.

Altri progetti e riconoscimenti

Oltre ai film su Fantozzi, Villaggio interpretò numerosi altri ruoli, spesso collaborando con registi di spicco come Mario Monicelli, Vittorio Gassman e Federico Fellini. Con Fellini, recitò in La voce della luna accanto a Roberto Benigni, ricevendo un David di Donatello come miglior attore protagonista. Negli anni Novanta, partecipò a film d’autore come Il segreto del bosco vecchio di Ermanno Olmi e Cari fottutissimi amici di Monicelli, vincendo anche un Nastro d’argento come miglior attore protagonista.

Nel 1992, ricevette un Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia, un riconoscimento alla sua lunga e brillante carriera.

Vita privata

Paolo Villaggio è stato sposato con Maura Albites. I due si conobbero nel 1954 al Lido di Genova, quando Maura aveva 15 anni e Paolo 22. Il loro amore li portò a vivere insieme a Londra per un periodo, dove Paolo lavorò come guardarobiere in un night e come agricoltore a Bedford. Verso la fine degli anni Cinquanta, si sposarono e ebbero due figli: Elisabetta, nata nel 1959, e Pierfrancesco, nato nel 1962.

L’eredità e le cause della morte

Paolo Villaggio si è spento il 3 luglio 2017, all’età di 84 anni, presso la casa di cura privata Paideia di Roma, a causa di complicanze legate al diabete. La sua eredità è rappresentata non solo dai suoi film e libri, ma anche dall’impatto culturale che il suo lavoro ha avuto sull’Italia. Il personaggio di Fantozzi è diventato un simbolo della lotta contro le ingiustizie e le sfortune della vita quotidiana, rimanendo nel cuore di milioni di italiani.