La fidanzata di Niccolò Ciatti ha scritto su Instagram una frase molto significativa. Ha definito, infatti, il suo fidanzato “il mio gigante buono” e ha accompagnato questa indicazione con la foto di un bacio. Una vicenda terribile quella di Niccolò, che è stato pestato, dopo essere stato preso a calci e pugni, in maniera orribile fino a morire.
Ma chi era Niccolò Ciatti e qual è la verità su questa storia che è venuta alla ribalta della cronaca qualche tempo fa e che ha suscitato l’indignazione da parte di molti? Scopriamone di più, ricostruendo la storia di Niccolò Ciatti.
Niccolò Ciatti aveva 22 anni e abitava a Scandicci. Lavorava in un banco di frutta e verdura, ma si occupava anche di un altro lavoro, perché faceva pure il PR in alcune discoteche, soprattutto nell’ambito fiorentino. Si possono trovare su di lui tante foto su Facebook, visto che il suo profilo è diventato un po’ come una pagina che ricorda la sua memoria.
Sono molte le frasi che popolano i suoi profili social, che trattano la vita, i rapporti con gli altri e poi un aforisma molto significativo, che dice “non perdere mai la speranza”. Niccolò è morto durante una rissa a Lloret de Mar, nel 2017. A quanto pare (almeno così è andata la vicenda giudiziaria) il responsabile dell’omicidio è un nome di origini cecene, di nome Rassoul Bissoultanov, che è stato condannato per omicidio volontario. A condannare l’uomo è stata la giuria popolare del tribunale di Girona, in Spagna, che è giunta alla conclusione al termine di una lunga camera di consiglio.
Coinvolto nella vicenda era anche un amico dell’uomo ceceno che abbiamo nominato, il quale invece è stato assolto. C’è anche l’attesa che cominci il processo italiano. Nel frattempo, in attesa di stabilire anche l’entità della pena secondo la giustizia spagnola, i familiari temono che il responsabile del delitto possa fuggire.
Infatti già Bissoultanov era stato arrestato in Germania con un mandato di cattura internazionale. Adesso è libero in attesa che la pena diventi definitiva in Spagna.
Luigi Ciatti, il padre di Niccolò, ha dichiarato, dopo la condanna spagnola di quello che si ritiene essere a tutti gli effetti il responsabile del delitto, che finalmente è stata data all’uomo ceceno una condanna che tutti si aspettavano per omicidio volontario.
Luigi Ciatti ha detto che si tratta soltanto di un punto di partenza per assicurare a Niccolò la giustizia che merita.
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