Tutto per mio figlio è il titolo del film che andrà in onda questa sera, lunedì 7 novembre 2022, su Rai 1 e che ha come protagonista Giuseppe Zeno. La pellicola, diretta da Umberto Marino, che si è occupato anche della scrittura della sceneggiatura, racconta un fatto realmente accaduto nel 1996.
Nel film Giuseppe Zeno, volto noto di numerose fiction, interpreta Raffaele Acampora, allevatore che paga con la vita la sua ribellione alla Camorra. Antonia Truppo e Giuseppe Pirozzi vestono rispettivamente i panni di sua moglie Anna e di suo figlio
Peppino, mentre Tosca d’Aquino è Carla.
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Fabio De Caro è l’attore che ricopre il ruolo del camorrista Maturo, mentre Bruno Torrisi interpreta l’ispettore Basile. Il cast di Tutto per mio figlio è molto ampio e comprende ben 42 ruoli, tra grandi e piccole parti.
Il film, che dura circa 100 minuti, è stato prodotto da Rai Fiction in collaborazione con Leone Compagnia Cinematografica e le riprese sono iniziate nel 2021. Tutto per mio figlio verrà trasmesso questa sera su Rai 1 a partire dalle 21:25 e potrà essere visto in streaming accedendo alla piattaforma gratuita Rai Play.
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Raffaele Acampora era un allevatore di conigli sposato con Anna e padre di quattro figli. Il più grande, Peppino, all’età di 14 anni, quando comincia a pensare che strada scegliere nella vita. È molto difficile fare una scelta quando si vive in una zona dove tutto è in mano allee organizzazioni criminali.
Raffaele conduceva una vita molto dura: si svegliava molto presto al mattino e percorreva diversi chilometri per andare a vendere i conigli al mercato. L’uomo affrontava queste difficoltà a testa alta, nonostante fosse costretto, come altri suoi colleghi, a
pagare il pizzo al Racket della Camorra.
Un giorno Acampora decise di ribellarsi ai soprusi malavitosi, fondando un sindacato e convincendo i suoi colleghi a iscriversi. Iniziò così la sua collaborazione con la polizia e la magistratura. L’uomo fece nomi e denunce nonostante sua moglie e i suoi familiari fossero molto preoccupati per lui.
La Camorra cercò di fermarlo, prima tentando di corromperlo, poi minacciando. Raffaele però non poteva tirarsi indietro perché era un uomo di parola e voleva difendere i suoi interessi e quelli dei suoi iscritti. Raffaele Acampora venne ucciso e pagò con la vita il coraggio dettato dal senso di giustizia e dalla volontà di far vivere i figli in un mondo migliore.
Fonte Youtube: SuperGuidaTv
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