Molte volte i film e le fiction ci coinvolgono a tal punto da farci appassionare ad alcune storie che poi scopriamo essere vere.
Non tutti sanno infatti che i personaggi del piccolo e grande schermo si ispirano a persone realmente esistite che, grazie alle loro gesta, si fanno conoscere anche dalle nuove generazioni.
È questo il caso di Donnie Brasco: scopriamo a chi si ispira questo personaggio e le gesta per le quali è così conosciuto.
Donnie Brasco era il nome in codice di Joseph Dominick Pistone; un agente dell’FBI che per anni svolse la sua professione in incognito.
L’uomo, nato nel settembre del 1973 ha deciso di operare come infiltrato speciale, divenendo così uno dei membri di spicco delle famiglie Bonanno e Colombo, due importanti nuclei mafiosi criminali.
Il suo lavoro fu molto rischioso; poiché l’uomo per diversi anni dovette ricoprire diverse cariche senza farsi scoprire dalla mafia che ha tentato di combattere ed eliminare dall’interno.
Solo che, come nella maggior parte dei casi, i mafiosi hanno bisogno di prove ben definite per fidarsi dei loro membri e così affidò a Donnie Brasco una missione davvero complicata.
L’uomo avrebbe dovuto uccidere Phillip Giaccone, ma questo omicidio non venne mai portato a termine.
Come abbiamo detto, Donnie Brasco è stato un agente dell’FBI sotto copertura.
Grazie alla sua determinazione e fedeltà l’uomo diede un enorme contributo alla lotta contro la mafia.
Durante gli anni di servizio infatti, raccolse così tante prove da condannare più di cento mafiosi senza farsi mai scoprire.
Fu proprio grazie alla sua presenza che l’FBI decise di sfruttare di più la figura degli agenti speciali in incognito, in quanto i risultati ottenuti furono davvero efficaci.
Sicuramente la bravura di Donnie nacque dalla sua infanzia difficile, in quanto l’uomo crebbe nel New Jersey e fu da sempre sottoposto a prive davvero ardue.
Nonostante tutto l’uomo si laureò in antropologia e iniziò a lavorare nell’FBI nel 1969 a New York.
Con il tempo l’uomo venne ampiamente accettato dai mafiosi della grande mela che lo accolsero a braccia aperte presso i propri clan.
L’operazione di Donnie Brasco doveva durare solamente sei mesi, ma la bravura dell’agente fece proseguire questo incarico per sei anni.
Tutto però cambiò quando all’uomo venne affidato il compito di uccidere il boss Anthony Indelicato.
Quando invece fu il mandante dell’omicidio a morire, ovvero Napolitano, la mafia decise di dare la caccia a Pistone, mettendo una taglia sulla sua testa.
L’uomo è uscito illeso da questa esperienza e ancora oggi contribuisce attivamente alla lotta contro la mafia.
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