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Chi era nella realtà Don Shirley, protagonista di Green Book: storia vera

Foto fb

Questa sera andrà in onda su Rai 1 il film Green Book, una pellicola speciale che ha come protagonista Viggo Mortensen.

Scopriamo insieme la trama del film e soprattutto chi era nella realtà Don Shirley, il protagonista di questa pellicola di alto livello.

Green book: la trama del film

Green book è un film uscito nelle sale nel 2018 sotto la regia di Peter Farrelly. La pellicola ha vinto tre premi Oscar, classificandosi come il film più bello dell’anno.

Tra i protagonisti del film troviamo Viggo Mortensen, Mahershala Ali e Linda Cardellini. Il film è ambientato nel 1962 e vede la storia di un buttafuori che, in seguito alla perdita del posto di lavoro, deve rivedere i piani della sua vita.

L’uomo, di nome Tony Vallelonga, deve infatti mantenere la famiglia e trova lavoro come assistente del pianista afroamericano Don Shirley. Tony accompagnerà Don Shirley nel suo tour degli Stati Uniti, vivendo in prima persona il razzismo di cui questo è vittima.

Questo emergerà ancora di più quando il pianista dovrà trovare una sistemazione per trascorrere la notte durante il suo tour. Molti alberghi infatti, non accettano gli afroamericani e Tony entra in possesso del Green book.

Questo non è altro che un piccolo libricino che elenca tutte le strutture che accettano gli afroamericani al loro interno. Tony e Don Shirley si avvicineranno molto, creando un vero e proprio legame di amicizia.

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Chi era Don Shirley nella realtà?

Non tutti sanno che la vicenda di Green book è ispirata ad una storia vera. Don Shirley è nato a Pensacola, in Florida, nel 1927.

L’uomo è vissuto in una famiglia molto credente e ha sempre mostrato un talento innato per la musica. Fin da giovane ha provato molti disagi dapprima nello studio e poi sul piano lavorativo. Questo non per la sua bravura ma per il colore della sua pelle.

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L’uomo, quindi, non ha potuto sfondare nel settore della musica classica, ma ha raggiunto alti livelli per quanto riguarda il jazz. Tutti gli hanno consigliato di dedicarsi a questo tipo di musica proprio per la sua provenienza.

Il pianista però, non si è lasciato scoraggiare e ha riproposto una serie di brani che gli hanno permesso di esprimere la sua bravura in tutti i generi musicali. L’uomo è stato davvero affiancato da un grande amico che gli ha fatto d’autista per molti anni e l’ha difeso in più occasioni.

Il termine Green Book deriva da Victor Hugo Green, un postino di colore che ha creato questa sorta di lista per aiutare la sua popolazione. Purtroppo a quel tempo il livello di razzismo era ancora più alto di quello odierno. Così facendo gli afroamericani potevano sapere con anticipo dove erano ben accetti.

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