Mimmo Noviello è stata una delle tante vittime della camorra, la sua storia lascia molto riflettere ed è molto toccante.

Un uomo che ha fatto del coraggio il punto cardine della sua vita ed è morto per non essersi fatto intimorire dalla camorra.

Chi era Mimmo Noviello: l’uomo che non si è piegato alla camorra

Mimmo Noviello era un imprenditore nato in provincia di Aversa nel 1943, in una città in cui la criminalità organizzata la faceva da padrone.

Mimmo era un piccolo imprenditore, una persona per bene che non voleva abbassarsi ai soprusi della malavita.

Con i guadagni messi da parte in gioventù, l’uomo aveva aperto una scuola guida a Castel Volturno, città in cui viveva con la famiglia.

Purtroppo però poco dopo l’apertura dell’attività l’imprenditore si è trovato a dover combattere contro la camorra.

Sono gli anni 2000 quando sullo scenario camorristico campano, si iniziano ad impiantare i casalesi, un clan che per espandere il suo potere nel territorio, commetteva atti inenarrabili.

Per mano di Giuseppe Setola assassino pulriomicida molti commercianti dell’epoca furono minacciati e costretti a chiudere.

Arriva il turno anche di Mimmo, la visita dei casalesi in cerca di denaro, ma l’uomo si rifiuta, perchè i suoi valori morali gli impediscono di abbassare la testa dinanzi a tale sopruso.

Con l’appoggio della famiglia Mimmo denuncia l’accaduto alla polizia e grazie alla sua testimonianza furono arrestati 5 tra i camorristi più ricercati dell’epoca.

Purtroppo la decisione di Mimmo ha avuto conseguenze tragiche, perchè la camorra non dimentica queste azioni, per molti anni gli è stata assegnata una scorta.

Il 16 maggio 2008 quando si pensava che la questione fosse ormai stata archiviata, l’uomo venne ucciso brutalmente.

Mimmo Noviello è e rimarrà uno dei simboli italiani della virtù e della libertà, l’uomo ha donato la sua vita con la speranza che prima o poi questi atti indegni possano essere sterminati.