Michela Murgia è stata una delle penne più importanti della letteratura italiana contemporanea, una personalità capace di attraversare vari ambiti culturali, da quello letterario a quello sociale e politico.

Giovinezza e prime esperienze lavorative

Nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972, Michela ha vissuto una vita ricca e variegata prima di dedicarsi interamente alla scrittura. Tra i mestieri svolto figurano l’insegnante di religione e la dirigente di una centrale termoelettrica. Era anche militante dell’Azione Cattolica e curò uno spettacolo teatrale che venne presentato davanti a papa Giovanni Paolo II. La sua passione per la Sardegna trapelava attraverso le parole del suo blog, “Il Mio Sinis”, e nel 2007 fu inserita tra gli autori dell’antologia “Cartas de logu: scrittori sardi allo specchio”.

Dalla blogosfera al successo letterario

Il suo primo libro, “Il mondo deve sapere” (2006), aveva origini digitali, nato come blog in cui condivideva le sue esperienze giovanili in un call center. Quest’opera non solo ebbe un grande impatto nella comunità letteraria, ma venne anche adattata per teatro e per il grande schermo.

Ma è nel 2009 che Michela raggiunge il culmine della sua carriera letteraria con “Accabadora“, vincendo prestigiosi premi come il Dessì, il Super Mondello e il premio Campiello. Il romanzo, ambientato nella Sardegna degli anni ’50, esplorava tematiche profonde e toccava il cuore di molti lettori, rendendo omaggio alla terra d’origine di Michela e alle sue radici.

Il contributo culturale e sociale di Michela

Nel corso degli anni, Michela non ha smesso di utilizzare la sua penna per affrontare temi sociali importanti. La sua voce si è fatta sentire in saggi, romanzi e pamphlet che toccavano temi come il femminismo, la società e la politica. La sua presenza sui social network e la sua attività teatrale hanno amplificato la sua influenza e il suo messaggio. Nel 2022, ha scritto “God Save the Queer”, un saggio che esplorava la visione alternativa al patriarcato e al concetto di famiglia.

L’ultimo capitolo e l’eredità di Michela

Nell’affrontare la sua malattia, Michela ha scelto di vivere pubblicamente e apertamente. Ha rivelato di avere un carcinoma renale al quarto stadio e ha continuato a condividere le sue esperienze e riflessioni attraverso i social media. La sua decisione di rendere pubblica la sua “famiglia queer”, il gruppo di persone che erano diventate i suoi affetti più cari, dimostra il suo impegno per la diversità e l’inclusione.

Si è unita in matrimonio con Lorenzo Terenzi, un attore e regista, in un momento tanto delicato della sua vita, dando un forte messaggio sul significato del matrimonio e dell’amore. Michela ha lasciato questo mondo nel modo in cui ha vissuto: onestamente, coraggiosamente e con amore il 10 agosto del 2023, all’età di 51 anni.

Michela Murgia sarà sempre ricordata come una donna di straordinario talento e una voce unica che ha dato un contributo inestimabile alla letteratura e alla società italiana. La sua partenza lascia un vuoto incolmabile, ma il suo spirito e le sue parole continueranno a vivere attraverso le sue opere e il ricordo di chi l’ha amata.