Nel variegato panorama dei protagonisti della letteratura italiana, Gabriele D’Annunzio è una figura di primaria importanza, e la sua vita, ricca di episodi romanzeschi, ha spesso offuscato le personalità di coloro che ruotavano attorno a lui. Fra questi spicca la figura di Luisa Baccara, la “Signora del Vittoriale”, musa ispiratrice e amante del Vate.

Luisa Baccara: la pianista veneziana che conquistò D’Annunzio

Nata a Venezia in una famiglia borghese, Luisa Baccara si distinse fin dalla giovane età nel mondo della musica, dove mostrò un talento innato per il pianoforte. Fu proprio durante una delle sue esibizioni che attirò l’attenzione di Gabriele D’Annunzio, il celebre poeta e scrittore che aveva trent’anni più di lei. Quello tra i due fu un incontro folgorante, che diede il via a un corteggiamento intenso da parte del Vate, fatto di fiori, libri e lettere appassionate.

Luisa, da parte sua, si mostrò una compagna devota e capace di tollerare i comportamenti estrosi e provocatori di D’Annunzio, guadagnandosi l’affettuoso soprannome di “Smikrà“, ovvero “piccola” in greco.

La vita con D’Annunzio e il misterioso “volo dell’angelo”

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Nel 1919, D’Annunzio partì per Fiume e volle al suo fianco Luisa, nonostante le proteste della famiglia di lei e il fatto che lui fosse già sposato. L’anno successivo, la coppia si trasferì al Vittoriale, la casa-museo sul Lago di Garda voluta dal poeta per rappresentare la memoria della sua “vita inimitabile”.

Qui vissero fino alla morte di D’Annunzio, nel 1938, ma la loro convivenza fu segnata da un episodio avvolto nel mistero: il “volo dell’angelo”. Una notte d’agosto, D’Annunzio cadde dal balcone del Vittoriale, riportando gravi ferite. Molti sospettarono un coinvolgimento delle sorelle Baccara nell’incidente, alimentando voci e pettegolezzi.

L’eredità di Luisa Baccara: lettere, musica e solitudine

Nonostante le tensioni, D’Annunzio rimase fedele a Luisa, tanto da diseredare i propri figli in suo favore. Ma gli anni passati al Vittoriale furono tutto fuorché felici: il poeta si ritirò sempre più in se stesso, e la comunicazione con Luisa si ridusse a bigliettini e lettere.

Furono ben 1780 le lettere che D’Annunzio scrisse a Luisa, che le conservò gelosamente senza rivelare nulla della loro vita insieme. Alla morte del Vate nel 1938, Luisa lasciò il Vittoriale per rifugiarsi a Venezia, dove condusse una vita isolata e solitaria.

Luisa Baccara è una figura intrigante e complessa: donna di grande talento e carisma, rinunciò a una promettente carriera nel mondo della musica per amore di Gabriele D’Annunzio. Nonostante le difficoltà, i tradimenti e la solitudine, rimase sempre fedele a quel legame che sfuggiva a ogni etichetta, un amore capace di resistere a tutte le prove e di superare le barriere del tempo e delle convenzioni sociali.

Nata a Vallo della Lucania, nel corso della sua vita ha sviluppato la passione per la scrittura e per la cucina. Si occupa di intrattenimento e gastronomia, mettendo al primo posto la semplicità nella comunicazione perchè quando si leggono i suoi articoli: tutti devono sentirsi a casa