Villa San Martino ad Arcore è stata la residenza di Silvio Berlusconi. In pochi sanno che proprio qui è stata uccisa brutalmente una donna.
Arcore è da oltre trent’anni la capitale del berlusconismo, e Villa San Martino ne è il simbolo vivente, teatro di splendori e declini. Questa reggia, sede del potere del leader Silvio Berlusconi, ha visto nascere e morire fortune politiche, e ha assistito alla creazione e alla dissoluzione di governi e alleanze. È qui che nel 1994, Berlusconi, vestito da tranviere, abbracciò Umberto Bossi nel tentativo di salvare la prima esperienza a Palazzo Ghigi. Le file di auto blu davanti al cancello della villa, presidiato giorno e notte dai carabinieri e assediato da telecamere e giornalisti, sono diventate un rito della storia della Seconda Repubblica.
La storia della Villa San Martino ha le sue radici in una tragedia: il delitto della contessa Anna Casati Stampa, uccisa dal marito conte Camillo a Roma il 30 agosto 1970. La giovane erede Anna Maria Casati Stampa era minorenne e il suo avvocato di fiducia era Cesare Previti, futuro amico e legale di Silvio Berlusconi. Fu in questo periodo che Berlusconi riuscì ad acquistare la Villa per mezzo miliardo di lire.
Berlusconi ha sempre coltivato una grande passione per l’arte, ed ha trasformato la villa in un’opera d’arte in continua evoluzione. Commissionò allo scultore Pietro Cascella “La volta celeste”, un mausoleo personale in travertino destinato a sé e ai suoi cari. È così orgoglioso del mausoleo da averlo mostrato persino a Michail Gorbaciov, l’ex capo del Cremlino, durante una visita alla villa.
Negli anni, Villa San Martino è diventata il centro di incontri e vertici politici, simbolo di un nuovo modo di fare politica, radicato in Lombardia. Ma la Villa è anche stata il palcoscenico di scandali legati alla vita privata di Berlusconi, come il famoso caso Ruby, che ha segnato l’ultima fase del suo percorso politico. Eppure, nonostante gli eventi mondani e il ruolo internazionale, Berlusconi ha sempre mantenuto un forte legame con la cittadina di Arcore, dimostrato anche da gesti come la donazione di un terreno per la costruzione di una pista ciclabile.
Berlusconi aveva un sogno: creare un museo nel giardino della villa per condividere con il pubblico le opere d’arte che ha raccolto durante la sua vita. Tra i capolavori della sua collezione, c’è un ritratto di Ippolito de’ Medici dipinto da Tiziano nel 1533. Dietro il cancello della villa, non ci sono solo vip, ma anche persone comuni che hanno chiesto aiuto a Berlusconi e non sono uscite a mani vuote
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