Qual è la storia di Francesco Coco? Il magistrato è stato ucciso l’8 giugno del 1976 dalle Brigate Rosse. Il fatto si è svolto nella città di Genova e rimasero uccisi anche due agenti della scorta. Si tratta di Antioco Deiana e di Giovanni Saponara. Il fatto di cronaca ha avuto un notevole impatto in quel periodo, considerando che si è trattato del primo omicidio di un magistrato messo in atto dalla Brigate Rosse.

In quel periodo tutto questo fu considerato come la capacità da parte delle Brigate Rosse di mettere a punto attentati nei confronti di chi ritenevano un ostacolo alla lotta rivoluzionaria. Successivamente sempre le Brigate Rosse avrebbero compiuto altri omicidi, come quello di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana.

La carriera di Francesco Coco

Il magistrato Francesco Coco è nato il 12 dicembre 1908 a Terralba, una località in Sardegna, in provincia di Oristano. Dopo aver studiato legge, negli anni ’30 ha ricoperto il ruolo di giudice istruttore nella città di Nuoro.

Poi a Cagliari ha avuto il ruolo di sostituto procuratore e in questa occasione ha avuto la possibilità di occuparsi personalmente di fatti come i sequestri e il banditismo. Successivamente si trasferì a Genova e lì aveva il ruolo di procuratore, proprio in questa città della Liguria.

L’omicidio del magistrato a Genova

L’evento tragico del suo omicidio avvenne l’8 giugno 1976, quando mancavano pochi giorni alle elezioni politiche. Il tutto avvenne ad opera di un gruppo armato, che uccise con delle pistole e dei mitra il magistrato e gli agenti della scorta che si trovavano insieme a lui.

Tutto si verificò di giorno, più o meno alle 13:30, in un’area al centro della città, ad una distanza non molto lontana dal luogo in cui abitava e dalla stazione di Piazza Principe.

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Secondo quanto si è appreso, Francesco Coco sarebbe stato ucciso come un segno di rappresaglia, dal momento che non era stato d’accordo in precedenza, due anni prima, alla scarcerazione dei componenti del Gruppo XII Ottobre.

Il magistrato ha lasciato la moglie e tre figli. Il giorno successivo all’omicidio, alcuni componenti delle Brigate Rosse, nel corso di un processo, hanno rivendicato l’omicidio di Coco.

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Non si sa ancora precisamente chi siano stati i responsabili materiali dell’omicidio del magistrato Francesco Coco. Ci sarebbero state delle testimonianze, che però nel tempo non avrebbero portato ad un riscontro certo e che possa essere considerato affidabile.