La storia dell’omicidio del Commissario Calabresi si intreccia con gli eventi della strage di Piazza Fontana. Stiamo parlando di due fatti relativi a quelli che sono stati definiti Anni di Piombo, delle vicende nelle quali si parla anche della morte di Giuseppe Pinelli.

Ma quali sono tutti i collegamenti tra queste vicende? Luigi Calabresi è nato nel 1937 a Roma. Il suo lavoro si svolge a Milano, nel ruolo di addetto all’Ufficio politico della Questura della città e in quello di Commissario di Pubblica Sicurezza. L’obiettivo del Commissario è quello di effettuare delle indagini sulla sinistra extraparlamentare. L’omicidio avverrà in seguito alla strage di Piazza Fontana, per mano di un commando di Lotta Continua. Il Commissario è stato ritenuto da Lotta Continua il responsabile della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli.

La morte di Giuseppe Pinelli

In seguito alla strage di Piazza Fontana nel capoluogo lombardo le indagini si sono concentrate su specifici ambienti anarchici. Giuseppe Pinelli, che è stato convocato in questura, è precipitato dopo tre giorni dalla finestra dell’ufficio del Commissario.

Le indagini portarono alla possibilità che Pinelli si sia suicidato, un’ipotesi che non è stata vista come realistica da parte di diversi esponenti della formazione extraparlamentare. Per questo il Commissario Calabresi riceve delle minacce ed è vittima di un odio sempre crescente.

Si è scoperto, con un’inchiesta che termina nel 1975, che Calabresi al momento di ciò che è successo non si trovava nella sua stanza. La morte di Pinelli è stata indicata come un evento accidentale, tanto che si è escluso anche il suicidio.

L’omicidio e le indagini

Il Commissario Calabresi, però, è stato ucciso qualche anno prima, il 17 maggio 1972. Un commando gli ha sparato nel momento in cui stava andando verso la sua automobile, dopo essere uscito dalla sua casa. Luigi Calabresi lascia la moglie, che era in attesa del terzo figlio, e due figli, Mario e Paolo.

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Una vera e propria svolta nelle indagini per l’omicidio di Calabresi è arrivata nel 1988. In quel periodo un ex militante di Lotta Continua ha confessato come sarebbero andati i fatti e ha indicato anche quelli che sarebbero stati i mandanti.

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La vedova del Commissario, Gemma Calabresi Milite, ha realizzato un volume dal titolo La crepa e la luce, nel quale viene descritto ciò che è successo e ciò che è accaduto in seguito all’omicidio. Nel libro si parla anche del perdono che la vedova ha dato agli assassini, grazie anche alla sua fede. Si parla anche dell’incontro con la vedova di Pinelli, Lucia.