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Chi era Giuseppe Pinelli: storia vera, lavoro e morte

Giuseppe Pinelli è stato un partigiano italiano che è passato alla storia per avere esercitato un grande ruolo nella Resistenza italiana. Scopriamo insieme qualche informazione sulla sua biografia e sulla sua morte.

Chi era Giuseppe Pinelli?

Giuseppe Pinelli è nato a Milano nel 1928. Dopo aver frequentato le scuole dell’obbligo, lavora come garzone e successivamente si dedica all’apprendimento della cultura generale. Fin dagli anni della gioventù si dimostra essere un anarchico antifascista, ed è per questo che partecipa come staffetta nella sezione della Brigata autonoma Franco.

E’ proprio in questa occasione che avrà la possibilità di conoscere Angelo Rossini con il quale stringerà un bel legame di amicizia. Verso gli anni 50 riesce ad affermarsi come ferroviere, vincendo un importante concorso. Nel frattempo conosce anche Licia Rognini, con la quale convolerà a nozze successivamente.

Con gli anni Pinelli diventerà uno dei fondatori del circolo Sacco e Vanzetti e si avvicinerà ad altre personalità politiche per testimoniare le sue convinzioni. Quando questo circolo verrà chiuso ne verranno aperti tanti altri e sarà proprio Pinelli ad essere uno dei promotori dell’Unione sindacale italiana.

A seguito dei diversi attentati che si sono verificati negli anni 60 in Italia, Pinelli figurerà come una persona molto solidale nei confronti delle vittime. Si occuperà infatti di raccogliere cibo e vestiti da devolvere a tutte le persone colpite dalla tragedia.

Un ruolo fondamentale di Pinelli riguarda la strage che si è verificata in seguito all’attentato di Piazza Fontana il 12 dicembre del 1969. In quell’occasione una bomba esplose causando la morte di moltissime persone. Pinelli, in un primo momento, venne catalogato fra i sospettati.

La morte di Giuseppe Pinelli

Se la vita di Giuseppe Pinelli è stata molto interessante, lo stesso può essere detto della sua morte tristemente nota. Pare infatti che l’uomo cadde dalla finestra del quarto piano della questura in cui era stato trattenuto per i suoi sospetti nell’attentato di piazza Fontana.

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Ovviamente i soccorsi furono immediati, ma purtroppo Pinelli morì prima di giungere in ospedale. Da allora un alone di mistero sovrasta questa triste pagina di storia. Secondo le ricostruzioni, l’uomo sarebbe saltato verso la finestra lanciandosi nel vuoto. Questo perché colpevole di avere inventato un alibi che gli inquirenti erano riusciti a smascherare.

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Per molti tutto questo fu però causato dalla illegittimità del suo arresto. Pare infatti che le 48 ore obbligatorie per trattenere Pinelli fossero scadute e nel momento della morte l’uomo sarebbe dovuto essere libero. I funerali di Pinelli vennero celebrati il 20 dicembre 1969 e videro la presenza di molte famiglie anarchiche dell’epoca. A oggi però, sono ancora molti i dubbi sulla sua morte, poiché per alcuni è legata al salto, per altri è il frutto di un malore improvviso.

Fonte Fanpage.it

Alice Oliva

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