Giovanni Comini era stato scelto da Mussolini per tenere sotto controllo Gabriele D’Annunzio ma il loro rapporto fu molto particolare.

I primi anni e la carriera politica

Nato a Brescia il 27 ottobre 1906, Giovanni Comini, noto come Gianni, fu un fervente sostenitore del fascismo. La sua carriera politica iniziò giovanissimo, al Gruppo Universitario Fascista (G.U.F.).

Dimostrando un notevole impegno e dedizione alla causa fascista, Comini ebbe una rapida ascesa nelle organizzazioni giovanili del Partito Nazionale Fascista (PNF). Nel 1929, a soli 23 anni, fu nominato vice-podestà di Brescia, e sei anni più tardi, nel 1935, divenne segretario federale del PNF della città, alla giovane età di ventotto anni.

Il rapporto con Gabriele D’Annunzio

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Durante il suo mandato da segretario federale, Comini ricevette un incarico molto particolare da Achille Starace, segretario del PNF. Fu infatti incaricato di sorvegliare da vicino il poeta Gabriele D’Annunzio, personaggio che suscitava molte preoccupazioni in Benito Mussolini.

I diari di Comini, risalenti a quel periodo, raccontano in modo dettagliato e vivido la sua interazione con D’Annunzio e il coinvolgimento dell’OVRA, l’organizzazione di vigilanza e repressione dell’antifascismo, nella questione. Le sue parole rivelano un clima di sospetto e di vigilanza continua, in cui confidenti, delatori, agenti segreti e investigatori professionali e dilettanti erano pronti a vendere pettegolezzi e notizie false.

Al termine del suo incarico, con la morte di D’Annunzio il 1º marzo 1938, Comini poté finalmente tirare un sospiro di sollievo: “La morte di D’Annunzio mi toglie da una grossa preoccupazione”, scrisse nel suo diario.

Gli anni successivi

Comini rimase in carica come segretario federale per cinque anni, durante i quali ricevette una promozione per meriti eccezionali proposta dai generali Giovanni Girolamo Romei Longhena e Pietro Maravigna.

Nel 1940, dopo aver informato Mussolini sulla contrarietà all’entrata in guerra da parte della popolazione di Brescia, fu sostituito da Antonio Valli. Inoltre, nel suo ruolo di segretario federale del PNF, Comini fu consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni per la XXX legislatura, fino alla sua sostituzione da parte di Valli.

Giovanni Comini, oltre alla sua vita politica, è noto per aver ceduto il proprio fondo fotografico alla Fondazione Luigi Micheletti. Nonostante non siano note molte informazioni sulla sua vita personale, come moglie e figli, Comini è ricordato per il suo ruolo di primo piano durante il periodo fascista e per il suo coinvolgimento diretto con figure importanti come D’Annunzio e Mussolini.