Gigi Proietti è stato un attore, comico, doppiatore, cabarettista, conduttore televisivo, regista, cantante e direttore artistico italiano.

Chi era Gigi Proietti: vita, carriera, vita privata, curiosità e morte

Gigi Proietti è nato a Roma il 2 novembre 1940. Dopo essersi diplomato presso il Liceo Ginnasio Statale “Augusto” di Roma, si iscrive al corso di laurea in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza”, che abbandonerà a sei esami dalla laurea.

Appassionato di musica sin da bambino, suona la chitarra, il pianoforte, la fisarmonica e il contrabbasso, e nel tempo libero inizia a esibirsi come cantante nelle feste studentesche, nei bar all’aperto, e, più avanti, nei night-club più celebri della capitale.

Iscrittosi al Centro Teatro Ateneo, fu allievo di personaggi di spicco come Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia. Nello stesso momento decide di lasciare definitivamente la facoltà di Giurisprudenza, e inizia a frequentare il corso di mimica del Centro Universitario Teatrale tenuto da Giancarlo Cobelli.

A partire dal 1964 ricopre ruoli di contorno sul palcoscenico con il Gruppo Sperimentale 101 sotto la direzione di Antonio Calenda, dallo stesso Cobelli e anche con Andrea Camilleri, non ancora diventato celebre come scrittore.

Il suo primo ruolo lo recita all’aperto, travestito da upupa, nella rappresentazione di Gli uccelli di Aristofane (1964) diretto da Giuseppe Di Martino. Dal 1968 ottiene ruoli da protagonista in diversi spettacoli messi in scena dal Teatro Stabile dell’Aquila, tra cui Il dio Kurt di Alberto Moravia e Operetta di Witold Gombrowicz.

Primi successi

Proietti nel 1964 fa un piccolo cameo in Se permettete parliamo di donne di Ettore Scola. Tuttavia è nel 1966 che debutta contemporaneamente sul grande e piccolo schermo. In ogni caso il suo primo ruolo, per una curiosa coincidenza, è quello di un maresciallo dei carabinieri, lo stesso che trent’anni dopo lo porta alla grande notorietà.

Al cinema lo vediamo in un episodio di Le piacevoli notti nel 1966, e in ruoli più corposi in Lo scatenato, La matriarca e Una ragazza piuttosto complicata. Tinto Brass è il primo regista a valorizzarlo con un ruolo da protagonista nel suo film L’urlo del 1968, presentato in concorso al Festival di Cannes.

In televisione esordisce nello sceneggiato I grandi camaleonti (1964), diretto da Edmo Fenoglio. Tuttavia il primo, inaspettato successo arriva nel 1970, quando viene improvvisamente chiamato a sostituire Domenico Modugno, nella parte di Ademar nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluja brava gente

Con Il dio Kurt del 1969, ennesimo successo del gruppo sperimentale, Proietti capisce di dover affrontare il palcoscenico da solista per non rimanere ingabbiato in ruoli eternamente comprimari.

Nel 1976 stringe un proficuo sodalizio con lo scrittore Roberto Lerici, insieme al quale scrive e dirige i suoi spettacoli, rimasti nella storia, A me gli occhi, please (1976), riportato in scena nel 1993, 1996 e nel 2000, in una memorabile performance allo Stadio Olimpico della sua città natale, oltre a Come mi piace (1983), Leggero leggero (1991) e, per la televisione, Attore amore mio (1982) e Io a modo mio (1985).

Cinema e tv

Negli anni 1970 recita come protagonista nei film Gli ordini sono ordini (1970), Meo Patacca (1972), Conviene far bene l’amore (1975), Languidi baci, perfide carezze (1976).

La consacrazione cinematografica arriva nel 1976 con il ruolo dello sfortunato indossatore Bruno Fioretti, detto Mandrake, che inventa qualsiasi stratagemma per poter giocare ai cavalli in società con alcuni suoi amici perdendo regolarmente, nella commedia di Steno Febbre da cavallo.

Insieme ad Antonello Falqui raggiunge la vetta massima a livello artistico sul piccolo schermo con il varietà girato a colori Fatti e fattacci (1975), dove interpreta il cantastorie di una scalcinata compagnia di saltimbanchi in un viaggio a puntate attraverso il folklore di quattro città italiane: Roma, Milano, Napoli e Palermo.

Nel 1978 assume, insieme a Sandro Merli, la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma, creando un suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per i giovani attori (la stessa cosa farà Vittorio Gassman con la sua Bottega Teatrale di Firenze), portando in scena con i suoi allievi durante gli anni ’80 numerosi spettacoli assai apprezzati.

Nello stesso momento si cimenta anche con la regia teatrale, specializzandosi in adattamenti teatrali di successi cinematografici, oltre a curare la messa in scena di diverse opere liriche tra il 1983 e il 2002.

Si cimenta con successo anche nel campo del doppiaggio, dove inizia nel 1964 prestando la voce al Gatto Silvestro dei cartoon della Warner Bros., quindi a celebri divi del grande schermo come Robert De Niro, Sylvester Stallone, Richard Burton, Richard Harris, Dustin Hoffman, Charlton Heston e Marlon Brando, nonché per George Segal in Tenderly di Franco Brusati e persino a Michel Piccoli nel Diabolik di Mario Bava. È notevole il suo pirotecnico doppiaggio del personaggio del Genio della lampada nel film Aladdin (1992).

La carriera da conduttore televisivo

Nel 1983 debutta come conduttore televisivo, guidando la quarta sfortunata edizione del varietà Fantastico 4 (1983).

Riscuoterà maggiore fortuna come protagonista degli one-man show Io a modo mio (1986) e Di che vizio sei? (1988) per la regia di Adolfo Lippi, entrambi trasmessi dalla prima rete Rai. Tra il 1990 e il 1991 è inoltre conduttore del fortunato Club 92.

Come regista televisivo debutta nel 1990 con una delle prime sitcom italiane, Villa Arzilla, basato sulle vicende di un gruppo di anziani pensionanti in una casa di riposo.

Nel 2005 dirige Pino Quartullo e Sandra Collodel in Quella del piano di sopra, commedia brillante di Pierre Chesnot e nel 2007 lascia la direzione artistica del Teatro Brancaccio, per assumere quella del GranTeatro sempre a Roma.

I successi sul piccolo schermo

Nel 1992 inizia a ottenere un consistente successo con le serie di telefilm Un figlio a metà, bissato dal seguito Un figlio a metà – Un anno dopo (1994).

Nel 1996 arriva il successo della serie televisiva Il maresciallo Rocca nella quale l’attore romano interpreta il ruolo di Giovanni Rocca, vedovo con tre figli, maresciallo comandante della stazione dei Carabinieri di Viterbo.

Il colossale successo impone ai due autori, ai registi e al protagonista la realizzazione di ben cinque stagioni, realizzate tra il 1998 e il 2005, e della miniserie conclusiva Il maresciallo Rocca e l’amico d’infanzia nel 2008, tutte su Rai 1.

Il ritorno al cinema

Nel 1998 ritorna al cinema con il ruolo del Cardinale Mazarino nel film Eloise, la figlia di D’Artagnan, poi con il sequel di Febbre da cavallo, Febbre da cavallo – La mandrakata, diretto dal figlio di Steno, Carlo Vanzina.

Al cinema collabora sempre con i Vanzina, prima come protagonista nella commedia Le barzellette (2004) e nei poco fortunati Un’estate al mare e Un’estate ai Caraibi, usciti nelle sale rispettivamente nelle estati del 2008 e del 2009.

Il 2 aprile 2010 esce nelle sale La vita è una cosa meravigliosa nuovamente diretto da Carlo Vanzina, affiancato da Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli e Luisa Ranieri.

Gli anni Duemila

Nel 2010 Gigi Proietti interpreta San Filippo Neri nella fiction TV dal titolo Preferisco il Paradiso, prodotta da Lux Vide e trasmessa su Rai 1 con ottimi riscontri d’ascolto. L’anno successivo, nel 2011 recita in un’altra miniserie TV Il signore della truffa nel ruolo dell’ex truffatore di lungo corso Federico Sinacori.

E’ protagonista assoluto della fiction Una pallottola nel cuore, sempre trasmessa su Rai 1 in quattro puntate; in quest’ultima serie interpreta il giornalista Bruno Palmieri specializzato nella risoluzione di vecchi casi di cronaca nera rimasti irrisolti.

Nel 2014 torna nelle sale con il film di Natale Ma tu di che segno 6? con Massimo Boldi e Vincenzo Salemme e per la regia di Neri Parenti.

Dal 14 gennaio 2017 conduce in prima serata su Rai 1 il varietà Cavalli di battaglia: si tratta di un ritorno alla conduzione di uno show televisivo dopo 26 anni dall’ultima esperienza con Club ’92 (nel 1991 su Rai 2).

Il 19 gennaio 2019 conduce in diretta su Rai 1 l’evento inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A dicembre è al cinema con Pinocchio, nuovo film di Matteo Garrone, in cui interpreta Mangiafuoco.

L’ultima apparizione in tv è del 21 ottobre 2020 nella puntata conclusiva di Ulisse – Il piacere della scoperta.

La morte di Gigi Proietti

Gigi Proietti è deceduto all’alba del 2 novembre 2020, giorno del suo 80° compleanno, a seguito di un arresto cardiaco che lo aveva colto il giorno precedente nella clinica romana “Villa Margherita”, dove era ricoverato dal 17 ottobre a seguito di un aggravamento delle sue condizioni di salute dovute a una grave cardiopatia.

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha proclamato il lutto cittadino per il 5 novembre, giorno delle esequie, trasmesse in diretta su Rai 1.

In seguito alla cremazione avvenuta presso il cimitero Flaminio, le sue ceneri sono conservate, come da suo desiderio, nel cimitero cattolico di Roma.

Vita privata di Gigi Proietti

Molto riservato sulla sua vita privata, nel 1962 conosce un’ex-guida turistica svedese, Sagitta Alter, e non la lascia più, senza mai sposarsi. Dal 1967 convivono fino alla sua morte. Da lei ha avuto due figlie, Susanna e Carlotta, anch’esse attrici.

Era un tifoso della Roma.

 

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