Il nome di Francesco Baracca non è noto a molti, ma siamo parlando di un grande asso dell’aviazione del nostro Paese, soprattutto durante la Prima Guerra Mondiale, in cui gli vennero attribuiti numerosi riconoscimenti. Inoltre, ricevette la medaglia d’oro al valor militare. Ma scopriamo di più su di lui.
Francesco Baracca, chi era il più grande aviatore italiano
Nato nel 1888, precisamente il 9 maggio a Lugo di Romagna, Baracca frequenta l’Accademia Militare che si trova a Modena e riesce ad entrare in qualità di Ufficiale di carriera. Ha operato presso il reggimento, sito nella capitale, di cavalleria Piemonte Reale e sin da quei primi periodi capisce che questa sarà la sua vita.
Nel 1912 chiede il trasferimento in aviazione e inizialmente frequenta la scuola di pilotaggio in Francia, a Reims, e successivamente torna in Italia ed entrerà al Battaglione Aviatori di Milano a Somma Lombardo. In Francia ottiene il brevetto di pilota guidando il velivolo Hanriot.
Sarà durante lo scoppio della Grande Guerra, che Francesco Baracca scenderà in campo e inizieranno le sue prime vere e proprie missioni operative. Comincia infatti a volare con i nuovi Caccia Nieuport Ni.10. Baracca prenderà parte a ben 63 combattimenti aerei e gli verranno riconosciute e attribuite 34 vittorie.
La sua squadriglia era soprannominata degli Assi e il loro simbolo era il cavallino rampante. Questa raffigurazione era presente già nello stemma della sua famiglia e da lì a poco divenne il simbolo entrato nella leggenda. Doppiamo anche ricordare quando, a Milano, venne premiato dal Re Alberto del Belgio per i suoi duelli in volo.
Vita privata a morte di Francesco Baracca
Per quanto riguarda la vita sentimentale di Francesco Baracca non abbiamo molte informazioni certe anche perché possiamo dire che ha dedicato l’intera vita all’aviazione. Tuttavia, solamente nel 1995 viene resa nota una possibile relazione amorosa dell’asso del cielo. Pare che abbia avuto una storia con Norina Cristofoli, una donna nata a Tolmezzo nel 1902.
Il loro primo incontro risale, molto probabilmente, al 20 di settembre del 1917 a Udine. Stiamo parlando di qualche giorno prima della disfatta di Caporetto. La donna trovò rifugio a Milano dove continuò a ricevere delle lettere d’amore da parte di Baracca. Sappiamo inoltre, che dopo la morte dell’aviatore, Norina è diventata una famosa cantante lirica e che non ebbe più nessuna relazione sentimentale poiché si definiva costantemente legata al suo primo grande amore.
Arriviamo al 19 giugno del 1918 quando attorno alla base divampa una battaglia e Francesco Baracca non vi farà ritorno. Ha preso una decisione durante l’azione, che gli costò la vita. Infatti, scese con il suo aereo e cominciò a mitragliare i nemici, gli austriaci.
Una pallottola sparata da un soldato che si trovava a terra lo colpisce alla testa e il suo aereo precipita in un rogo. La sua squadra lo cercò per tre giorni e lo trovarono accasciato sulla cloche a Treviso. Nessuno sa cosa sia successo veramente, ma ci furono delle ipotesi secondo le quali si sarebbe suicidato per evitare di morire bruciato. Ipotesi mai accreditate.