Chi era Emanuela Setti Carraro, la seconda moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa e qual è la sua storia.

Chi era Emanuela Setti Carraro, la seconda moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa: storia vera e figli e le info principali riguardo la sua vita

Emanuela Setti Carraro era la seconda moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, nacque il 9 ottobre del 1950 e morì a Palermo il 3 settembre del 1982. La professione che svolgeva era quella di infermiera e come accennato era la seconda coniuge del generale-prefetto.

La stessa fu uccisa durante il tragico evento di via Carina, che vide il verificarsi di una vera e propria strage. Proprio in quest’ultima fu ucciso pure suo marito e i due si erano sposati solamente 54 giorni prima.

Oggi la tomba della donna e dell’uomo sono vicine e si trovano a Parma, nel cimitero della Villetta. La coppia a quanto pare non aveva figli e in più il generale inizialmente, da quanto sembra, pare che abbia avuto dei dubbi circa il fatto di iniziare con lei un percorso matrimoniale.

Sebbene infatti lo stesso fosse già rimasto vedovo nel 1978, tuttavia lo frenava il fatto che i due avessero ben 30 anni di differenza. Tale elemento però, che dal generale veniva considerato come una sorta di ostacolo per la relazione, in realtà fu superato proprio grazie a Emanuela, che ha sempre avuto un carattere molto determinato. Grazie al fatto che tale blocco fu superato, i due convogliarono a notte.

L’attentato

Emanuela aveva deciso di svolgere la stessa professione di sua madre, ma il 3 settembre del 1982 circa alle 21e15 perse la vita con il marito, mentre la stessa stava guidando la loro auto.

I due furono uccisi con colpi di kalashnikov, a quanto pare. In più il corpo del generale era stato ritrovato in una posizione che dimostrava tutto l’amore che provava verso la donna: la teneva abbracciata come per proteggerla.

Leggi anche: “I sogni diventano realtà”: il dolce messaggio di Flavio Insinna commuove tutti

Il fatto che fosse stata uccisa anche la moglie da questo attentato che viene attribuito alla mafia, a quanto pare suscitò molte polemiche, perché a quel tempo si diceva che i mafiosi non uccidessero le donne.

Circa i motivi delle due uccisioni poi si è ipotizzato che tutto fosse avvenuto per dei documenti che forse erano in una cassaforte a casa loro, da quanto sembra, e che a quanto pare dimostravano che se fosse successo qualcosa al generale, sarebbe stato per mano della mafia.

Leggi anche: Chi sono Nando, Rita e Simona i figli di Carlo Alberto Dalla Chiesa: cosa fanno oggi

Una volta trovati i corpi e poi aperta la cassaforte però sembrerebbe che questa fosse vuota, quindi si è pensato che i due fossero stati uccisi proprio per far sparire ogni traccia contro la mafia.