Don Mimì Sabia è uno dei principali personaggi del fatto di cronaca che ha visto come vittima la quindicenne Elisa Claps. Dopo tutti questi anni, il parroco della chiesa continua ad essere guardato con sospetto anche se ad oggi ancora nulla viene ricondotto a lui. Ma vediamo chi è.

Elisa Claps, cosa le successe quel giorno di settembre del 1993

Elisa Claps era una ragazza di soli quindi anni. Una ragazza ingenua, non bellissima agli occhi dei ragazzi, ma sempre sorridente, felice ed allegra. Elisa era una ragazza molto semplice che frequentava il primo anno del liceo e il suo tempo libero lo trascorreva con le amiche o in chiesa. La famiglia Claps era molto credente e frequentava la parrocchia del paese assiduamente.

Oltre a tutto ciò, Elisa non era una ragazza che diffidava delle persone, anzi. Vedeva sempre del buono in tutti, anche in quelle un po’ più particolari. Un esempio eclatante è quello di Danilo Restivo, un ventunenne ritenuto con problemi, ma non pericoloso. Restivo era innamorato e ossessionato da Elisa ed era da un anno che la corteggiava. Tuttavia, lei non era interessata a lui. Dopo l’ennesimo rifiuto, la Claps decide di incontrarlo perché lui le voleva dare un regalo. Peccato che quello fu il suo ultimo giorno.

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Il 12 di settembre Elisa doveva pranzare con la sua famiglia nella casa in campagna e ci doveva andare con il fratello. Prima però si era recata in chiesa per la messa domenicale, ma da quella parrocchia non ne uscirà viva. Restivo l’ha uccisa con 12 coltellate e l’ha nascosta nella soffitta e lì ci è rimasta per ben 17 anni. Il resto del suo corpo viene ritrovato nel 2010 quando la chiesa ebbe bisogno di serie lavori di manutenzione e lì ci fu la macabra scoperta. Ma Don Mimì Sabia che ruolo ebbe in tutta questa storia?

Chi è Don Mimì Sabia?

Don Domenico Sabia era più conosciuto come Don Mimì Sabia ed era il parroco della parrocchia Trinità di Potenza. Dopo ben 17 anni, quando fu ritrovato il corpo di Elisa Claps venne rinvenuta anche una strana lettera nel suo appartamento. Il manoscritto era datato 19 settembre 1993, solamente una settimana dopo la scomparsa di Elisa. Sul foglio c’erano scritte poche parole, ma non lasciavano spazio a dubbi.

Le frasi di circostanza erano rivolti alla famiglia Claps e facevano intendere che Elisa si era allontanata di sua spontanea volontà. Insomma, aveva deciso di andarsene di casa e dal suo paese. Tutto questo non ha mai avuto senso per la sua famiglia e per le sue amiche. Tuttavia, gli inquirenti hanno cominciato a sospettare subito di lui anche perché la calligrafia era stata confrontata ed era proprio la sua.

Il giorno della scomparsa di Elisa inoltre, il parroco si era recato fuori paese per delle cure termali organizzate da diverso tempo, ma presto venne richiamato in questura. Al suo rientro aveva ammesso di non conoscere Elisa e di conoscere poco Danilo Restivo. Dopo questa conversazione era ritornato alle terme. Ora, a distanza di molti anni, non si hanno ancora informazioni su quella lettera  e il parroco si è sempre detto estraneo a questa storia anche se gli inquirenti sospettano che abbia coperto il gesto di Danilo Restivo per ben 17 anni.