Dalida è stata una delle voci più amate del panorama musicale italiano. Le sue canzoni sono rimaste nel firmamento della nostra musica.

Chi era Dalida: storia, vita, amori, morte e carriera

Dalida, pseudonimo di Iolanda Cristina Gigliotti, nacque a Il Cairo, il 17 gennaio del 1933. La sua carriera iniziò a diciassette anni quando vinse il concorso di bellezza Miss Ondine e, nel 1954, Miss Egitto, che le aprì le porte del mondo del cinema.

A caccia del successo Iolanda Gigliotti lasciò l’Egitto e si trasferì a Parigi. Nello stesso anno  adottò il nome d’arte Dalila, molto popolare all’epoca fra le ragazze del Cairo, che nel 1956 cambiò in Dalida, su consiglio dello scrittore Alfred Machard.

Iniziò ad esibirsi in musical Come prima, Piove di Domenico Modugno e Gli zingari, canzone creata da Hubert Giraud per il Coq d’Or de la chanson française del 1958 e che cantò in Italia nella trasmissione Il Musichiere.

Prese il via così una carriera straordinaria. Dalida fu la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto oltre 10 milioni di dischi.

In Italia incontra Tenco con il quale si esibisce al Festival di Sanremo con Ciao amore, ciao. La kermesse non fu un successo né dal punto di vista professionale né personale.

La tragedia della morte di Tenco ha numerose versioni ma di sicuro ha condizionato la vita della stessa Dalida.

Nel 1967 cerco di togliersi la vita in un albergo a Parigi, dove aveva soggiornato con lo stesso Tenco prima di Sanremo; fu salvata dall’intervento di una cameriera.

Al ritorno in Italia incide Mama e partecipa alla nuova Canzonissima  con Alberto Lupo. Il singolo Mama in italiano arriva primo in classifica.

Seguirono un lungo periodo di successi ma la vita dell’artista furono funestate dalla depressione, seguente anche al suicidio del marito Lucien Morisse.

Dalida morì nella notte tra il 2 ed il 3 maggio 1987, a vent’anni dal primo tentativo di suicidio; sul suo comodino venne trovato un biglietto vergato a mano e firmato, recitante: La vie m’est insupportable. Pardonnez moi” (La vita mi è insopportabile. Perdonatemi).