Alberto Sordi era uno dei più grandi attori italiani. L’uomo è venuto a mancare circa 20 anni fa ma il suo ricordo rimane impresso sulle numerose pellicole in cui è apparso in tutti questi anni. Scopriamo qualche informazione in più sulla sua vita privata, su quella lavorativa e sulle cause che hanno portato questo bravissimo interprete alla morte.
Chi era Alberto Sordi: la vita e la carriera
Alberto Sordi è nato a Roma nel 1920 ed è noto per essere un attore e un regista italiano di grandissima notorietà. Alberto nasce nel rione di Trastevere in una famiglia abbastanza numerosa. Fin dalle elementari mette in mostra il suo talento nelle recite scolastiche e crescendo si iscrive all’Accademia dei filodrammatici. Il suo esordio avviene prima come comparsa e poi come doppiatore ma, dopo un breve periodo, decide di sperimentarsi al cinema e in televisione.
Da annoverare anche la sua presenza in radio mentre al cinema lo ritroviamo in film come i Tre Aquilotti, Che tempi, I vitelloni, Un americano a Roma, Piccola Posta, Mi permette Babbo, Bravissimo, Il vedovo, Il moralista, Una vita difficile, bello onesto, Lo scopone scientifico, Gente di Roma, Amore mio aiutami e Io e Caterina.
Il grande attore è ricordato inoltre per aver cantato delle bellissime canzoni. Per quanto riguarda la sua vita privata, l’uomo ha mantenuto un grande riserbo sulle sue relazioni. Si vocifera l’esistenza di alcuni flirt tra Silvia Mangano, Patrizia De Blanck e Katia Ricciarelli. La sua unica storia d’amore certa è stata quella con Andreina Pagnani, con cui ha trascorso davvero molti anni.
Per quali motivi è venuto a mancare Alberto Sordi?
Alberto Sordi è morto a Roma nel 2003, all’età di 82 anni. A quanto pare il motivo del decesso è stato legato a delle complicazioni causate da una brutta polmonite e da un recente attacco di bronchite. La salma è stata poi imbalsamata in un secondo momento e dopo i funerali è stato tumulato nel cimitero del Verano della capitale.
Anche la sua lapide è davvero particolare perchè ricorda la forma di una pergamena proprio in ricordo dell’attività che ha svolto nel corso della sua vita. Sulla stessa è inoltre riportata la frase “Sor Marchese, è l’ora” che deriva dal suo monologo nell’opera de Il Marchese del grillo. Ovviamente una personalità come quella di Alberto Sordi non può di certo essere dimenticata ed è per questo che, ancora oggi, viene ricordato da tutti con grandissimo affetto.