Abdul Karim è una figura che a suo modo ha cambiato la storia. E’ diventato amico e confidente della Regina Vittoria nonostante la differenza di classe.
Abdul Karim nacque a Lalitpur nel 1863, in una località vicina a Jhansi, all’interno dell’Impero anglo-indiano. Figlio di un assistente ospedaliero, la sua vita sarebbe stata destinata a cambiare in modo radicale. A soli 24 anni, in occasione del Giubileo d’Oro della Regina Vittoria che celebrava i 50 anni del suo regno, Abdul venne scelto come uno dei due indiani destinati a diventare camerieri della Regina. Questo incarico, che poteva sembrare di routine, segnò l’inizio di una stretta relazione con la sovrana.
Non ci volle molto perché la Regina Vittoria notasse Abdul Karim e riconoscesse in lui non solo le competenze di un servitore, ma anche quelle di un confidente. Tanto fu l’affetto che la Regina provò per lui che decise di assegnargli il titolo di “Munshi”, che tradotto significa “segretario”. Ma Karim non fu un semplice segretario; divenne il “segretario indiano” di Vittoria, una figura di grande fiducia. Grazie a questa posizione privilegiata, Abdul ottenne numerosi onori e riconoscimenti, compresa l’assegnazione di un prezioso terreno in India.
Il legame speciale tra la Regina Vittoria e Abdul Karim non fu visto di buon occhio all’interno della Corte Reale britannica. Molti membri dell’aristocrazia britannica si sentirono offesi dai privilegi concessi a un suddito indiano, che consideravano evidentemente inferiore a loro per nascita e status sociale. La Regina, conosciuta per il suo carattere forte e la sua indipendenza, decise di portare Abdul Karim con sé durante i suoi viaggi, suscitando ulteriori tensioni e discussioni tra i suoi assistenti e consiglieri.
La morte della Regina Vittoria nel 1901 segnò la fine dell’era vittoriana, ma rappresentò anche un punto di svolta drammatico per Abdul Karim. Edoardo VII, successore di Vittoria, non solo rimandò Abdul Karim in India, ma ordinò anche la confisca e la completa distruzione di tutta la corrispondenza tra sua madre e il Munshi. Questo atto fu inteso a cancellare ogni traccia della loro stretta amicizia.
La storia di Abdul Karim e della Regina Vittoria è un racconto affascinante di amicizia, comprensione e le complicazioni derivanti dai pregiudizi dell’epoca.
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