Vivi.libera
Vincenzo Vaccaro Notte è una figura che ha segnato in maniera indelebile la storia di Sant’Angelo Muxaro, un piccolo paese in provincia di Agrigento, nel cuore della Sicilia. Vita e lavoro
Nato il 15 ottobre 1951 a Sant’Angelo Muxaro, Vincenzo Vaccaro Notte ha vissuto una vita intensa e ricca di sfide. Dopo aver emigrato in Germania nel 1979, insieme al fratello Salvatore, a causa della mancanza di lavoro in Sicilia, Vincenzo inizia a lavorare come pizzaiolo. Grazie alla sua intraprendenza, riesce a risparmiare abbastanza denaro per fare ritorno in Sicilia e investire nel suo paese natale.
Nel 1998, i fratelli Vaccaro Notte decidono di aprire un’impresa di pompe funebri, entrando in concorrenza diretta con la ditta dei fratelli Milioto, Angelo e Alfonso, che gestisce i funerali a Sant’Angelo Muxaro. A differenza dei Milioto, i Vaccaro Notte hanno le carte in regola per il fornimento di corone di fiori e bare e per la gestione di un funerale, il che li rende preferiti dagli abitanti del paese e provoca problemi alla rivale agenzia di onoranze funebri.
L’indipendenza e il successo dei Vaccaro Notte non passano inosservati. Vengono infatti intimiditi dalla “Cosca dei Pidocchi”, il gruppo mafioso locale. Il 3 novembre 1999, dopo aver rifiutato qualsiasi compromesso con la mafia, Vincenzo Vaccaro Notte viene ucciso con cinque colpi di pistola. Il fratello Salvatore, nonostante l’omicidio del fratello, continua l’attività e inizia a indagare personalmente sull’assassinio, ma viene ucciso il 5 febbraio 2000.
Un terzo fratello, Angelo Vaccaro Notte, decide di cercare l’aiuto delle forze dell’ordine, raccontando loro i retroscena dei due omicidi e le pressioni subite. Per la sua collaborazione come testimone di giustizia, verrà sottoposto al programma di protezione. Le sue informazioni portano all’arresto di noti mafiosi latitanti il 10 maggio 2006 e alla scoperta di un traffico di armi e droga, di appalti pilotati e di corruzione politica.
Gli assassini dei fratelli Vaccaro Notte, Giuseppe Vaccaro e Pietro Mongiovì, vengono individuati e arrestati. Il mandante degli omicidi, Salvatore Fragapane, capo mandamento di Cosa nostra agrigentina, riceve la condanna all’ergastolo
Foto (vivi.libera)
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