Salvatore Contorno, noto con il soprannome di Totuccio, è una figura emblematica della criminalità organizzata italiana.
La vita di Salvatore Contorno detto Totuccio
Nato il 28 maggio 1946 a Palermo, Contorno ha vissuto una vita segnata dalla violenza e dal coinvolgimento con la mafia siciliana. Oggi, all’età di 76 anni, la sua storia continua a suscitare interesse e curiosità.
I primi anni e l’affiliazione a Cosa Nostra
Negli anni ’60, Totuccio Contorno lavorava come macellaio, ma a causa del suo coinvolgimento in attività criminali, fu costretto a trasferirsi nella provincia di Venezia come parte di un soggiorno obbligato imposto dalle autorità. Qui, divenne responsabile di alcune operazioni legate alla malavita locale, cementando così i suoi legami con il mondo criminale.
Nel 1975, Contorno si affiliò alla famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù, grazie all’iniziazione di Stefano Bontate, uno dei membri più influenti dell’organizzazione criminale. All’interno di Cosa Nostra, divenne uno dei fidati di Bontate e si occupò di traffici illeciti insieme ai suoi cugini. Tuttavia, la morte di Bontate, avvenuta per mano dei Corleonesi guidati da Totò Riina, scatenò la cosiddetta “seconda guerra di mafia”.
Gli anni della violenza e dell’arresto
Negli anni ’80, durante questo sanguinoso conflitto, Contorno riuscì a sopravvivere a diversi attentati e agguati. Nonostante gli sforzi dei Corleonesi per sterminare lui e i suoi congiunti, Contorno decise di contrattaccare, commettendo l’omicidio dell’uomo ritenuto responsabile della morte di Bontate. Tuttavia, il suo periodo di vendetta ebbe fine quando venne arrestato il 23 marzo 1982. Durante la perquisizione, la polizia rinvenne auto blindate, droga, armi e una consistente somma di denaro contante.
La collaborazione con la giustizia
L’arresto non fermò il desiderio di Contorno di rivelare informazioni sull’organizzazione criminale a cui aveva fatto parte. Durante il maxiprocesso di Palermo, collaborò con il giudice Giovanni Falcone, fornendo importanti testimonianze che portarono all’emissione di mandati di cattura e all’arresto di numerosi membri della mafia siciliana. Il processo, che si concluse nel 1987, portò alla condanna di 19 boss all’ergastolo e a numerose altre pene detentive.
Gli anni successivi
Dopo aver ottenuto uno sconto di pena grazie alla sua collaborazione, Contorno fu estradato negli Stati Uniti nel 1984. Qui ricevette una nuova identità, la cittadinanza statunitense e collaborò come testimone nel processo “Pizza Connection” a New York. Tuttavia, nonostante fosse inserito nel programma di protezione degli USA, tornò tornò segretamente a Palermo nel 1989, dove fu arrestato e processato per detenzione illegale di armi. Alla fine, fu assolto nel 1990 e posto in libertà vigilata.
Nonostante i suoi tentativi di sottrarsi alla vendetta dei suoi nemici, i parenti di Totuccio Contorno continuarono a essere bersaglio di attentati. Nel corso degli anni, ha affrontato vari arresti per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, ma è riuscito a sopravvivere e a rimanere in libertà. Oggi, l’attuale situazione di Totuccio Contorno è difficile da tracciare con precisione. La sua vita è stata segnata dal coinvolgimento con la criminalità organizzata e dai processi a cui ha partecipato come collaboratore di giustizia.