Stasera, lunedì 14 novembre, Rai 1 manderà in onda la prima puntata di una serie tv dal titolo Esterno notte, che racconta Il rapimento e l‘omicidio di Aldo Moro. La serie,  diretta da Marco Bellocchio, è ambientata nel 1978, un periodo caratterizzato da violenze, delitti atroci e attentati.

Era anche l’anno in cui stava per formarsi un governo sostenuto dall’alleanza nata tra il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana. Un grande accordo storico reso possibile da Aldo Moro: un passo importante con il Partito Comunista guidato allora da Enrico Berlinguer.

Il 16 marzo 1978 Aldo Moro fu rapito in via Fani dalle Brigate Rosse una organizzazione terroristica di estrema sinistra. Il suo corpo senza vita verrà ritrovato 55 giorni dopo, il 9 maggio dello stesso anno, in via Caetani. Tra i suoi rapitori era presente Raffaele Fiore: scopriamo qualche dettaglio su di lui.

Chi è Raffaele Fiore?

Raffaele Fiore è nato a Bari il 7 maggio 1954 e ha iniziato a lavorare come scaricatore nel mercato ortofrutticolo della città. Dopo la morte del padre sia trasferito giovanissimo a Milano, dove ha svolto il lavoro di operaio presso la Breda di Sesto San Giovanni.

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Ben presto ha aderito all’estrema sinistra, assumendo lo pseudonimo di Marcello e diventando Capo Colonna delle Brigate Rosse di Torino. Ha compiuto la sua prima azione terroristica il 22 aprile 1977, gambizzando il capo officina della Fiat Antonio Munari.

Angela Vai e Patrizio Peci erano i suoi complici. Una volta trasferitosi a Roma, ha partecipato al rapimento di via Fani con altri nove brigatisti nell’agguato furono assassinati i cinque agenti della scorta. Dopo l’uccisione degli uomini della scorta Raffaele Fiore tirò fuori Aldo Moro dalla Fiat 130 trasferendolo sulla FIAT 132 guidata da Bruno Seghetti.

Ha continuato imperterrito la sua efferata attività terroristica terminata il 19 marzo 1979 quando fu catturato a Torino. Il brigatista fu condannato con sentenza di primo grado all’ergastolo e non ha mai mostrato cenni di pentimento.

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Raffaele Fiore : cosa fa oggi l’ex brigatista?

Raffaele Fiore è in regime di libertà condizionata dal 1997 a Sarmato, in provincia di Piacenza dove ha lavorato presso la cooperativa sociale Futura. Il suo percorso nelle Brigate Rosse è stato narrato nel libro di Aldo grandi dal titolo l’ultimo brigatista dove
Raffaele Fiore da voce alla sua reale versione dei fatti.

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Patrizio Peci lo ha descritto nelle sue memorie come un uomo molto aggressivo con modi alquanto bruschi e grossolani. Fiore invece nel libro di Aldo Grandi ha rivolto critiche molto pesanti nei confronti di Peci è Raffaele Fiore, rapitore di Aldo Moro.

Ha parlato, infatti, di un uomo di scarsa intelligenza politica con un carattere piuttosto debole. L’ex rosso ha dichiarato di non aver mai voluto avere confronti con i familiari delle vittime ritenendolo un gesto ipocrita e completamente inutile.