Plastic Bertrand è diventato molto famoso negli anni settanta in particolare grazie alla canzone Ça plane pour moi. Scopriamo cosa fa oggi.
Roger Jouret inizia la sua carriera come batterista nel gruppo punk Hubble Bubble, pubblicando nel 1974 l’album omonimo con Barclay Records. Successivamente, incontra il produttore e interprete Lou Deprijck, figura con cui stabilirà una collaborazione duratura. Nel 1975, assume il nome d’arte di Plastic Bertrand e lancia il suo primo singolo.
Nel 1977, Bertrand lancia “Ça plane pour moi“, un brano che conquista rapidamente le classifiche di vari paesi europei. Nonostante il testo in francese, il singolo riesce a penetrare anche la top 10 inglese, divenendo uno dei grandi classici punk-new wave-pop e ispirando cover da parte di vari artisti come The Presidents of the United States of America, Telex, Sonic Youth e Leila K. In seguito, emergono voci secondo cui la canzone non sarebbe stata cantata da Plastic Bertrand, ma da Lou Deprijck, una voce che trovò poi conferma.
All’inizio degli anni ’80, Bertrand si trasferisce a Milano, diventando ben presto un idolo del pubblico giovane italiano grazie a singoli come “Hula Hoop” (1981) e “Ping Pong” (1982), presentato al Festival di Sanremo. Partecipa anche all’Eurovision Song Contest del 1987 rappresentando il Lussemburgo con il brano “Amour amour”, pur classificandosi al penultimo posto.
Nel 2001, Plastic Bertrand partecipa alla trasmissione “La notte vola”, presentando il suo successo “Ping Pong“. Diventa anche direttore-presentatore di una Star Academy belga nel 2002, pur con scarso successo.
Nel 2010, conferma al quotidiano belga Le Soir che fu effettivamente Lou Deprijck a cantare nella registrazione di “Ça plane pour moi” e nei suoi primi quattro album, svelando che fu preferito dalla casa discografica per il suo aspetto e per la coreografia adottata durante le esibizioni.
Plastic Bertrand, o meglio, Roger Jouret, con la sua musica e il suo stile, è stato un vero pioniere del genere punk-new wave-pop, influenzando molti artisti successivi. Anche se la sua voce non è quella che ha reso famosi brani iconici come “Ça plane pour moi“, il suo contributo alla musica e la sua presenza scenica hanno comunque giocato un ruolo cruciale nel definire l’estetica e il suono dell’epoca.
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