La storia di Pierpaolo Brega Massone ha riempito le pagine dei giornali e ha fatto chiacchierare molti telegiornali per la sua crudeltà nei confronti dei pazienti che aveva in carico. Un medico, un uomo che dovrebbe a cuore la salute delle persone, ma operava solo per soldi e ha truffato lo Stato stesso. Vediamo la sua storia.

Pierpaolo Brega Massone, il medico chirurgo arrestato 

La storia di Pierpaolo Brega Massone ha fatto indignare non solo l’Italia, ma anche gli ordini dei medici. Il 55enne è in carcere da ormai diverso tempo reo di aver ucciso quattro dei suoi pazienti e di aver operato anche quando non era il caso. Massone era il primario dell’Ospedale Santa Rita di Milano e operava nella sezione di consulenza toracica. Dopo una serie di indagini, nel 2010 è stato condannato a 15 anni di carcere per aver eseguito operazioni ritenute non necessarie su pazienti. Il motivo era per richiedere il pagamento dallo Stato italiano.

Pierpaolo non è stato l’unico ad essere accusato. Insieme a lui, altri sette medici hanno avuto lo stesso benservito. All’inizio, Massone era stato condannato a 15 anni, ma nel 2018 la Corte d’Appello ha prolungato il periodo di reclusione. Infatti, gli avvocati d’accusa hanno fatto ricorso in quanto hanno sempre ritenuto che accanto all’accusa di omicidio di quattro persone, bisognava processarlo anche per l’aggravante dello scopo di lucro.

Alla fine da 21 anni siamo scesi a 18 anni e 4 mesi. L’ormai ex primario ha trascorso 15 anni è mezzo in cella e quando la sentenza arrverà in giudicato, avrà la possibilità di uscire, ma verrà affidato ai servizi sociali, con un periodo di prova iniziale. Durante uno dei tanti processi fu avanzata anche la proposta dell’ergastolo, ma la Cassazione lo rifiutò perché gli omicidi non furono volontari.

Pierpaolo Brega Massone a la sua vita privata 

Purtroppo non è una novità che alcuni medici “usino” la propria professione per fare carriera e soprattutto denaro. Il caso di Pierpaolo Brega Massone ne è un esempio. Ha operato tanti di quei pazienti senza motivo, che ha lasciato perplessi giudici e avvocati presenti in tribunale. Tutto questo solo per passare da eroe, ma soprattutto per incassare denaro dallo Stato.

In tutti questi anni di carcere ha avuto un solo permesso di 3 ore per recarsi al funerale della mamma deceduta. Pierpaolo però può ringraziare di avere una donna al suo fianco e che ha fatto di tutto per lui. Pensiamo che non tutte avrebbero avuto la forza. Lei si chiama Barbara ed è una donna elegantissima, ma dagli occhi distrutti e stanchi. Una moglie devota al marito che non lo ha abbandonato in un momento difficile. Per oltre dieci anni lo segue in ogni udienza.

Ma non solo. La donna aveva raccontato che il marito aveva dimostrato qualche cedimento, quando ad un certo punto le diceva di andarsene e di lasciarlo e divorziare. Ma lei non lo ha mai fatto e ora lo va a trovare in prigione per due volte alla settimana. Accanto a lei c’è sempre la figlia, una giovane donnina che ha dovuto imparare a crescere con la figura del papà dietro alle sbarre.