Paolo De Andreis è una di quelle persone che ha scritto la storia della televisione italiana anche rimanendo dietro alle telecamere.
Paolo De Andreis, sebbene non sia un volto noto al grande pubblico, ha avuto un ruolo decisivo nella televisione italiana. Dopo 30 anni trascorsi alla Rai come Capostruttura, la sua figura emerge come una delle più rilevanti nel panorama televisivo italiano, in particolare per quanto riguarda la tv pubblica.
Il percorso professionale di De Andreis inizia nel mondo del cinema, dove lavora come produttore collaborando con grandi nomi come Federico Fellini, Bernardo Bertolucci e Francesco Rosi. Il suo ingresso in Rai avviene negli anni ’80, quando viene coinvolto nella realizzazione del kolossal “Marco Polo”. Da lì inizia la lunga esperienza a Domenica In, oltre a molti show di prima serata con Fiorello, Giorgio Panariello, Raffaella Carrà, Gianni Morandi e Renato Zero.
De Andreis ha raccontato così i suoi inizi: “Vengo dal cinema, ci ho lavorato per 13 anni. Ho lavorato fra le altre cose per ‘Novecento’ di Bernardo Bertolucci, ‘Pane e Cioccolata’ di Franco Brusati, ‘Fratello sole sorella luna’ di Franco Zeffirelli.”
Con la crisi del cinema italiano e l’espatrio di grandi produttori come Carlo Ponti e Dino De Laurentiis, De Andreis ha colto l’opportunità di entrare in Rai. Inizialmente ha lavorato alla produzione di “Marco Polo”, un impegno che si è protratto per oltre tre anni, con periodi di lavoro a Venezia, in Marocco, in Cina e a Los Angeles per l’edizione americana.
Successivamente, quando Brando Giordani, che in Rai si occupava di sceneggiati, è stato assegnato all’intrattenimento, De Andreis ha deciso di seguirlo. Questa decisione ha segnato l’inizio della sua lunga e fruttuosa carriera in Rai, che l’ha visto lavorare in vari show di prima serata e diventare un punto di riferimento per la produzione televisiva italiana.
Recentemente, De Andreis ha dichiarato di essere apartitico, e ha espresso sorpresa per il fatto di essere rimasto alla Rai per tanto tempo. Ha inoltre sottolineato come il suo ruolo di produttore sia focalizzato sul risparmio, e come sia riuscito a risparmiare due milioni di euro in tredici puntate ottenendo una media del 24% di share.
Le sue osservazioni critiche riguardano anche la struttura della Rai, con particolare riferimento alla presenza di numerosi vicedirettori generali con incarichi poco chiari. Ha raccontato un aneddoto riguardante Mara Venier, e come abbia rifiutato un contratto proposto da Canale 5 per non legare la sua carriera a quella della presentatrice
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