Matteo Messina Denaro è il super latitante più ricercato e ritenuto il più pericoloso non solo del nostro paese ma del mondo.

Nessuno sa che volto abbia oggi il boss siciliano. Forze dell’ordine, procure e servizi segreti lavorano solo su un’ipotesi, un identikit costruito al computer.

Chi è oggi Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro è nato a Castelvetrano, il 26 aprile del 1962. Da giovane svolte l’attività di fattore nelle tenute agricole della famiglia D’Alì Staiti, proprietari della Banca Sicula di Trapani.

Nel 1989 la prima denuncia per Messina Denaro per associazione mafiosa. Fu ritenuto uno dei responsabili della faida tra i clan Accardo e Ingoglia di Partanna.

Due anni più tardi fu lui l’assassino, secondo quanto riporta Wikipedia, di Nicola Consales, proprietario di un albergo.

Matteo Messina Denaro diventa di fatto il ruolo di capo della cosca di Castelvetrano, alleato dei corleonesi già dalla guerra di mafia dei primi anni ’80.

Messina Denaro fece parte anche del gruppo di fuoco che venne inviaato a Roma per compiere appostamenti a Maurizio Costanzo e per uccidere Giovanni Falcone e il ministro Claudio Martelli.

Qualche tempo dopo il boss Salvatore Riina fece ritornare il gruppo di fuoco, perché voleva che l’attentato a Falcone fosse eseguito diversamente.

A seguito dell’arresti di Totò Riina spinse per la continuazione della strategia degli attentati, insieme con i boss Leoluca Bagarella; Giovanni Brusca e ai fratelli Filippo e Giuseppe Graviano.

Fu Antonio Scarano spacciatore e uomo di Matteo Messina Denaro; a partecipare gli attentati dinamitardi a Firenze, Milano e Roma, che provocarono in tutto dieci morti e 106 feriti, oltre a danni al patrimonio artistico.

Nel 1993 Matteo Messina Denaro andò in vacanza a Forte dei Marmi insieme ai fratelli Filippo e Giuseppe Graviano e da allora si rese irreperibile, dando inizio alla sua lunga latitanza.

Nel corso degli anni sono stato emesso un mandato di cattura per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e altri reati minori.

Le indagini sul suo conto proseguono da anni. Sono stati arrestati anche i suoi fiancheggiatori ma di lui al momento nessuna traccia.