Il film The Terminal del 2004 è diretto da Steven Spielberg. Il protagonista è un uomo di nome Viktor Navorski, che si ritrova per caso a restare bloccato in un terminal a New York.

In realtà questo film che ha come protagonista assoluto Tom Hanks è ispirato ad una storia vera. Vediamo qual è la trama del film The Terminal e qual è la storia vera a cui si ispira.

La trama di The Terminal

Viktor Navorski è un turista dell’Europa dell’Est che si ritrova a New York. Mentre è in volo per l’America il suo Paese diviene soggetto ad un colpo di Stato. Quindi Viktor rimane bloccato all’aeroporto Kennedy, perché il suo passaporto non ha più valore.

L’uomo è costretto a rimanere nel terminal di transito dei voli internazionali, fino a quando la situazione nel suo Paese non si ristabilisca. Alla fine passa nel terminal internazionale addirittura dei mesi, scoprendo un vero e proprio micromondo fatto di complessità, generosità, ambizione, divertimento e romanticismo.

La vera storia a cui si ispira il film

Il film The Terminal di Steven Spielberg è ispirato alla storia vera del rifugiato iraniano Mehran Karimi Nasseri. Il rifugiato è arrivato nel 1988 all’aeroporto di Parigi Charles De Gaulle. Il suo obiettivo era quello di entrare nel Regno Unito, ma non ha potuto, perché il suo passaporto è stato rubato.

Quindi a questo punto il rifugiato aveva due opportunità: essere rimpatriato o rimanere in Francia. Quindi Mehran sceglie di rimanere nel terminal 1 dell’aeroporto. Anche lui ha modo di vedere, come il turista dell’Europa dell’Est protagonista del film, tutto ciò che gira intorno al terminal internazionale di un aeroporto, scoprendo tante curiosità e arricchendo la sua esperienza.

Mehran è morto di recente. Infatti è scomparso il 12 novembre a 76 anni, per cause naturali. È morto proprio nell’aeroporto in cui ha passato tantissimo tempo. Steven Spielberg, scrivendo la sceneggiatura di questo film, si era proprio ispirato alla vicenda di Nasseri, che dall’8 agosto 1988 non ha potuto muoversi dall’aeroporto di Parigi.

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Nasseri aveva lasciato il suo Paese perché era un attivista e rischiava molto. Quindi per questo non ha voluto essere rimpatriato, ma ha voluto usufruire dello status ufficiale di rifugiato.

Era arrivato in Europa per cercare la madre, ma ogni volta che tentava di entrare in un Paese differente veniva espulso, perché non aveva documenti validi. Quando la Polizia lo blocca al terminal 1 dell’aeroporto di Parigi, Mehran decide di non muoversi più da lì.