Giacomo Fiesole è uno dei principali protagonisti della mini serie tv Il Giudice Meschino. Scopriamo la sua storia.
La miniserie “Il Giudice Meschino“, diretta da Carlo Carlei e prodotta da Rai Fiction e Italian International Film, presenta un intrigante cast di personaggi, tra cui Giacomo Fiesole, interpretato da Andrea Tidona. La serie si svolge in due puntate, ma viene proposta in una singola serata, e segue le vicende del Pubblico Ministero Alberto Lenzi, interpretato da Luca Zingaretti, che viene coinvolto in un caso di omicidio di un collega e si immerge nella lotta contro la ‘ndrangheta calabrese.
Giacomo Fiesole è un pubblico ministero incaricato delle indagini nel caso dell’omicidio del collega magistrato Giorgio Maremmi, interpretato da Gioele Dix. Fiesole è un personaggio dai metodi e dalle teorie particolari, che spesso si scontrano con l’approccio di Alberto Lenzi. Infatti, Lenzi non condivide le idee di Fiesole e decide di seguire la sua strada, insieme alla maresciallo dei carabinieri Marina, interpretata da Luisa Ranieri, e all’ispettore Brighi, interpretato da Paolo Briguglia.
La serie ruota attorno al caso dell’omicidio di Giorgio Maremmi, un magistrato ucciso in un agguato. Inizialmente sembra che il principale sospettato sia Francesco Manto, un esponente di medio livello della ‘ndrangheta calabrese, che era stato condannato da Maremmi e successivamente lo aveva minacciato di morte. Giacomo Fiesole è convinto che il responsabile dell’omicidio sia il fratello di Manto, Antonio, un latitante da diversi anni. Tuttavia, Alberto Lenzi non è convinto della teoria di Fiesole e decide di seguire altre piste.
Alberto riceve un aiuto inaspettato da don Mico Rota, interpretato da Maurizio Marchetti, un anziano boss della vecchia ‘ndrangheta che si trova in prigione. Don Mico rivela che dietro l’omicidio di Maremmi si nasconde un boss emergente, Pasquale Rezza, interpretato da Claudio Castrogiovanni, che sta cercando di prendere il suo posto di potere nella ‘ndrangheta locale. Gli interrogatori a don Mico e la scoperta di un traffico di rifiuti tossici conducono Alberto sempre più vicino alla soluzione del caso.
Man mano che Alberto si avvicina alla soluzione del caso, la nuova ‘ndrangheta reagisce con violenza. La serie si sviluppa con un crescendo di tensione e intrighi, mentre Alberto, Marina e Brighi si trovano coinvolti in un pericoloso gioco con la criminalità organizzata.
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