Il caso di Tiziana Cantone è stato un fatto di cronaca italiano a dir poco incredibile. Nonostante sia avvenuto nel 2016, la mamma della ragazza è ancora convinta che dietro al gesto della figlia ci sia qualcosa di più grosso. Vediamo insieme chi era e per cosa si batte la mamma.
Tiziana Cantone era una ragazza di 30 anni classe 1983, cresciuta e vissuta con la mamma e la nonna in quanto il padre l’ha abbandonata quando era piccolissima. Tiziana era molto bella, ma da qualche tempo aveva dei problemi alimentari e di autostima. Si era diplomata al liceo classico e aveva iniziato l’università di giurisprudenza. Tuttavia, abbandona gli studi per dedicarsi all’attività della sua famiglia.
Si fidanza poi con un certo Sergio Di Palo di dieci anni più grande di lei, ma nel 2014 inizia ad avere dei rapporti sessuali e consensuali con altri uomini. Tutti questi incontri venivano ripresi con telefoni cellulari e tablet. Nel 2015 e a seguito di qualche problema con Sergio, Tiziana invia a lui dei video in cui ha dei rapporti sessuali espliciti con altre persone al fine di farlo ingelosire. Purtroppo però, la reazione dell’uomo ha portato la sua sua morte.
Sergio infatti, pubblica questi video in internet anche su siti esteri e uno in particolare diventa virale. In queste immagini si sente Tiziana dire una frase, frase che verrà utilizzata per creare gadget. A quel punto Tiziana diventa “famosa” e si rivolge al tribunale di Aversa per far eliminare i contenuti da internet. Ottiene il provvedimento, ma uno continua ad essere presente.
Viene condannata a pagare più di 20 mila euro di spese legali, si trova costretta a cambiare cognome e si trasferisce in un altro paese per ricominciare. Tutto questo però non servirà a nulla perché cade in depressione e il 13 settembre 2016 viene trovata morta con un foulard al collo.
La mamma di Tiziana Cantone si chiama Maria Teresa Giglio e sarà proprio lei a dare legalmente il suo cognome alla figlia. Quando Tiziana muore la mamma non è affatto convinta che si tratti di suicidio. Per lo meno, il gesto lo ha compiuto sicuramente lei, ma secondo la mamma dietro ci deve essere stato qualcuno che l’ha istigata. Ai tempi la donna chiese di analizzare il telefono e tutti i dispositivi in possesso di Tiziana, ma non emerse nulla tanto che il caso venne archiviato.
Arriviamo così al 2020 quando Maria Teresa continua a battersi per far riaprire il caso. Riesce ad ottenere la possibilità di riesumare il corpo e di effettuare l’autopsia, cosa che non era stata fatta ai tempi della sua morte. I consulenti riesaminano nuovamente i dispositivi elettronici di Tiziana e questa volta trovano delle anomalie. Infine, sul foulard utilizzato per suicidarsi sono state rinvenute delle tracce di DNA maschile e il fascicolo è stato riaperto.
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